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Occorrevano adunque ancora circa
200
mila lire che la Com–
missione stava appunto per chiedere alla Camera con relativo pro–
getto di legge.
Venne a disturbare momentaneamente le deliberazioni della Com–
missione un'interpellanza del deputato Lorenzo Valerio, che nelle
sedute del 19 maggio e 17 giugno 1852 vivamente combattè tutte
le proposte che la Commissione aveva deciso presentare alla Ca–
mera. Presentata tuttavia
la
relazione, con l'annesso progetto di
legge chiedente le
200
mila lire, nella tornata del
21
giugno 1852,
la Camera, su proposta di altra Commissione parlamentare che
aveva esaminata la suddetta relazione,
il
23 novembre 1852 vo–
tava una questione pregiudiziale con la quale:
(l '
stimando neces–
sario un ulteriore esame per la scelta del sito in cui dovrà collo–
carsi
il
monumento, si astiene dal deliberare intorno al nuovo as–
segno proposto
n ,
In ,pari tempo, ed a seconda del desiderio espresso, il Marochetti
eseguiva un bozzetto del monumento che stette esposto al giudizio
del pubblico in una sala del Ministero dei Lavori Pubblici.
Fi~almente,
ed era tempo, i14 marzo 1856 l'immortale Cavour,
quale Ministro delle Finanze, ripresentava alla Camera il definitivo
progetto di legge onde erigere il
monumento nazionale alla memoria
di Re Carlo Alberto il Magnanimo
secondo il progetto Marochetti,
chiedendo lo stanziamento in bilancio dell'occorrente somma to–
tale di lire 650,000,
compresele
J2
5 mila già a disposizione.
La discussione che ne seguì alla Camera
il
20 '
maggio stesso
anno fu oltremodo interessante e viva.
Parlarono a vicenda più o meno contrò il progetto i deputati
Martelli e Valerio; a favore i due Ministri Cavour e Paleocapa e
il deputato Farini, relatore della Commissione della Camera.
Il progetto di legge fu quindi votato e dalla Camera e dal Se–
nato in uno alla convenzione con lo scultore per. la completa ese–
cuzione dell'opera.
Risultò così deciso, oltre agli altri particolari, che
il
monumento
equestre in bronzo si sarebbe eretto nell'area interposta fra
il
pa–
lazzo Carignano e l'attuale palazzo della Scuola di guerra, allora
sede dell'Istituto tecnico, e che alle ' statue allegoriche dell'
Egua–
glianza civile
e della
Carita,
si sarebbero sostituite quelle della
Le–
gislazione
e dell'
ft,dipmdenza,
oltre quella dello
Statuto
e del
Martirio,
raffigurant~
il magnanimo sacrificio del Re.