Table of Contents Table of Contents
Previous Page  138 / 336 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 138 / 336 Next Page
Page Background

-

10

4 -

In quei tempi Carlo Alberto fu troppo debole, manco di co';

raggio permettendo che iniqui sgherri si servissero del nome suo

per isfogare vendette austriache.

Fu tristezza di governo, ferocia di despotismo, forse scolpabili

per necessità dei tempi e per raggiri di iniqui: giustificabili no.

Le guerre sui campi lombardi ed il martirio di Oporto facciano

dimenticare l'epoca sciagurata.

Re Carlo Alberto ebbe il vanto di distruggere le ripullulate ve–

stigia delle barbare costumanze medioevali: privilegi nobiliari ed

ecclesiastici, tribunali eccezionali, torture, decime feudali, preroga–

tive, immunità, ecc., che del vero popolo facevano una classe di

paria a profitto di classi favorite.

Alle finanze si penso dapprima e con molto senno si avvantaggio

il paese dal lato economico e finanziario e lo si doto di un Codice

di commercio che ad infiniti abusi e privilegi diede il tracollo. Le

finanze del Piemonte divennero così floride da essere invidiate da

tutta Europa. Si fu questo piccolo Stato che diede la spinta alla

costruzione delle ferrovie, contrastate dall'Austria che vedeva erner–

gere da essa la possibilità di una lega doganale fra Stati italiani

da cui essa sarebbe esclusa. Ma per gravi che si presentassero le

difficoltà e minacciose le rimostranze, Carlo Alberto, sempre fedele

al suo odio contro l'Austriaco, stette fermo nel suo

proposito

e si

fu questa sua fermezza che, grado a grado, ci condusse a quelle

aperte rotture per cui Italia si fece unita ed indipendente.

Gloria di Carlo Alberto fu l'abolizione della tortura, del supplizio

della ruota e sovratutto

la

pubblicazione del Codice civile e del

Codice penale, che sradicarono ingiusti privilegi e pel godimento

dei diritti civili fecero tutti eguali dinanzi alla legge. Vero e pe–

renne titolo di gloria incontaminata

!

Non occorre ricordare con quanta munificenza Re Carlo Alberto

proteggesse scienze, lettere ed arti; ne rimasero imperituri e pre–

ziosi .monumenti; favorì, a. dispetto del Della Margherita, la fon–

dazione della Società Agraria che tanto dovea giovare a rannodare

in potente nucleo il partito liberale moderato; aprì agli studi gli

archivi; fondo nuove scuole e cattedre nuove, largo in tutto quanto

al bene pubblico giovasse, stretto massaio per sè e pei suoi .

. Nel

1840

tenne testa all'Austria per la questione d'Oriente e

vinse: venne la questione del transito dei sali per la Svizzera, in

cui il Della Margherita ebbe sì triste parte, ed anche in questa