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I massi della base costituenti la mole monumentale furono presi
fra i materiali estratti dalle viscere del Fréjus negli scavi del per–
foramento: la modellatura delle statue de' Titani, le tre, e forse
le quattro volte più grandi del vero, fu affidata agli allievi di
scoltura dell'Accademia Albertina, sotto la direzione del Tabacchi.
E fu questo consiglio provvidissimo e per ragione della spesa di
mano d'opera che veniva a ridursi e per ragione del molto utile
che in buon gusto ed in pratica ne avrebbero a trarre gli allievi.
Le statue dei Titani furono scolpite gratuitamente: molti artisti
ed artefici prestarono l'opera loro senza compenso ed i lavori fu–
rono sempre eseguiti con una mirabile parsimonia.
In seduta del 30 maggio 1879, il Consiglio comunale era chia–
mato a decidere sovra una deliberazione della
Giunta
chiedente au–
torizzazione di nuova spesa di 13 mila o 14 mila lire per con–
corso al compiere il magnifico monumento, per la condotta delle
acque in esso e per la sistemazione di parte della piazza ad esso
monumento circostante. Il Consiglio, nel concedere con unanime
voto la somma richiesta, incaricava per di più il Sindaco di ren–
dere al Comitato promotore speciali ringraziamenti per l'opera stu–
penda da esso iniziata.
Mettevasi tosto mano ai lavori per estrazione, sollevamento, con–
dotta ed erogazione d'acqua per la decorazione del monumento, e
per cui si decise di valersi delle potenti trombe idrauliche dell'am–
mazzatoio, aggiungendovi tubature nuove ed un nuovissimo e po–
deroso congegno che riversa acque in grande abbondanza e forma
parecchie cascate fra quelle granite roccie.
In quella stessa seduta del Consiglio comunale cui dianzi accen–
nai, dicevasi che la fusione della statua di bronzo rappresentante
il Genio della scienza faceva onore altissimo agli artefici del–
l'Arsenale di T orino, ed in ispecie al loro direttore colonnello Gio–
vannetti.
E fu quella ben meritata lode, poichè di miglior getto non po–
teva escire questa stupenda statua posta in sul culmine del gran–
dioso monumento.
Il Genio, stringendo ancora la penna con cui scriveva sovra
un masso il nome dei tre illustri ingegneri, sta in atto di spiccare
il volo, senza curare i Titani che, inutilmente cercando d'inerpi–
carsi fino ad esso, rappresentano la forza brutale vinta e doma dalla
scienza.