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al suolo, e tutto ciò con una movenza piena di vivacità, di verità,
di effetto. Il cavallo
è
piegato sulla gamba sinistra di guisa che il
ginocchio tocca terra, una ferita di palla al petto dà sangue e si
scorge levargli le forze tanto che, stando per soccombere, il misero
animale fa un supremo sforzo per sostenersi sulle gambe poste–
riori, arrovescia la testa, spalanca in uno spasimo
estremo;
in una
voce d'agonia, la bocca, dilata le narici con andito disperato.
Il viso avvenente del Duca vi
è
ritratto sornigliantissimo, vivo
ed animato dall'espressione del coraggio, dell'energia, mentre il
corpo intero in una mossa così difficile e ardita è tuttavia pieno
di eleganza e di nobiltà. Incurante del pericolo che lo minaccia,
Ferdinando addita con la spada ai combattenti il punto a cui di–
rigere le prove del loro valore. Ogni menomo accessorio è accu–
dito sino allo scrupolo, ogni particolare è ricopiato con esattezza
dal vero, ed anzi parecchie cose, sì della bardatura del cavallo che
della montatura dell'Eroe, sono copiate da quelle stesse che furono
in quel giorno usate. L'imbasamento
è
semplice, con poche cor–
nici, ma di forte rilievo e di bella sagoma; la forma rettangolare
ad angoli smussati e questi adorni da ·quattro stemmi gentilizi a
foggia di scudi medioevali, con una croce ' che li attraversa, e ai
lati due rami, uno d'alloro e l'altro di quercia, e pendente il col–
lare dell'Ordine dell'Annunziata; alla parte superiore la corona
reale quasi in rilievo.
Due bassorilievi posti ai fianchi più lunghi dello zoccolo, rap–
presentano due fatti gloriosi pel Duca, l'assedio di Peschiera nel 1848
e la batta glia della Bicocca nel 1849.
Nel primo
il
Duca guarda col cannocchiale la fortezza di Pe–
schiera, mentre il generale Chiodo sta parlandogli e gli segna
qualche punto della fortezza. Un gruppo d'ufficiali sta consultando
un piano topografico e alla sinistra alcuni cannonieri manovrano
un cannone; alla destra vari pezzi fanno fuoco, e fra gli arti–
glieri in bell'ordine spicca, stup endamente modellato, uno in atto
di allestire munizioni. La batteria è riparata da gabbioni diligente–
mente anch'essi disegnati e riesciti, come lo sono pure le tuniche,
le armi dei soldati ed ogni più minimo accessorio, che venne ri–
prodotto da quelli che esistevano allora. Di maggior effetto, se non
di maggior merito , è l'altro bassorili evo, in cui danno mirabilmente
nell'occhio otto cavalli, e sei di galoppo. Il Duca cavalca quello
che vien primo e allato gli viene di carriera il generale Passa-