1?2
Era di una straordinaria coltura letteraria ed artistica ;
scriveva magistralmente, e più d ’un giornale italiano, quali
per es. il
Corriere delia Sera,
la
Perseveranza,
ecc. eb
bero carissima la sua collaborazione. Rimangono le lettere
di Bonghi, di Torelli-V iollier, di Negri a testimoniare della
valentia della sua penna e della profondità dei suoi pen
samenti.
Conosceva sulla punta delle dita la storia della Pittura,
della Scultura e dell’Architettura; era entusiasta della Geo
grafia, altra scienza che gli era famigliare. Disegnava, come
fu già detto, splendidamente Egli stesso, e ciò è tanto più
meravigliosa prova della potenza della sua volontà, inquan-
tochè da giovinetto sentisse un’ invincibile ripugnanza ad
imparare quest'arte.
Oltre a ll’aver onorata la patria sua coll'onestà della vita
e colla fama di scienziato, il
G
ib e l l i
la servì pure col braccio.
Nel 1848 si arrolava volontario nell’esercito ed aveva l ’o
nore del battesimo del fuoco. Nelle epidemie di colera che
a diverse riprese invasero la Lombardia, il
G
ib e l l i
offrì
sempre spontaneamente la sua opera di medico e fu sempre
sulla breccia dove maggiore era il pericolo.
Ebbe due figli che Egli allevò con amore e che indirizzò
a carriere onorate e lucrose; adorò la Consorte sua colla
quale divise i giorni tristi e i lieti, e lasciò morendo un
vuoto indescrivibile ne’ suoi discepoli, che avevano per lui
una profonda venerazione.
Ebbe una quantità di distinzioni e di onori che Egli non
cercò nè sdegnò, come del pari ebbe sempre caro l ’ elogio
spontaneo e sincero di colleghi e di amici. Era Cavaliere
dei SS. Maurizio e Lazzaro e della Corona d ’Ita lia ; membro
di una quantità sterminata di sodalizi scientifici, quali la
R
. Accademia delle Scienze di Torino,
dei
Lincei,
di
Bo
logna,
del
B. Istituto Lombardo,
della
B. Accademia di