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sità di Pavia, sacrificando cosi un maggior lucro ed una

posizione sicura al desiderio ardentissimo di soddisfare le

sue brame di ricerca nel campo delle crittogame.

Durante il suo lungo assistentato, il

G

i b e l l i

ebbe agio

di esplicare le qualità del suo formidabile ingegno con una

serie di classici lavori, il cui elenco fa seguito a questa

breve nota; io accennerò solo ai principali:

Il

lavoro sulla riproduzione dei Licheni del

G. Verrucaria

è una ricerca dottissima, corredata da tavole dimostrative,

e tradotta per intero in tedesco nella

Regensburger Flora

e nel

Bulletin de la Société de Botanique de France

(1866).

Fanno seguito due altri lavori poderosi : la

Sistemazione dei

licheni lombardi,

in collaborazione col Prof. Garovaglio,

ricca di 88 tavole da lui delineate con mano maestra ed

uno studio accuratissimo sul

Polimorfismo della Pleospora

herbarum,

opera ricercatissima tuttodì dai micologi. Sono

classiche, e rimangono ancora oggi confermate le sue espe­

rienze e ricerche sull'

Origine delle Zoospore dai Gonidii

dei Licheni

, comunicate dal Weddel a ll’ istituto di Francia

nel 1874, e finalmente è nota nel mondo botanico l ’opera

sua sulla

Malattia del Castagno,

detta

Ae\Yinchiostro,

com­

messagli dal Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio,

che gli costò parecchi anni di lavoro e fu ricca di nuovi

trovati scientifici.

Nel 1874 il

G

ib e l l i

veniva nominato Professore ordinario

di Botanica nell’Università di Modena e Direttore della Sta­

zione agraria, In collaborazione col Pirotta pubblicò quivi la

F lo ra del Modenese e del Reggiano,

opera diligente e co­

scienziosa, dove sono descritte e numerate le specie crescenti

spontanee in quelle regioni. In quel lavoro egli fu validamente

aiutato dalla intelligente operosità del sig. Enrico Ferrari,

conservatore attuale del R. Istituto Botanico di Torino. Il

G

ib e l l i

passò

dippoi, nel 1880,

d a

Modena a Bologna,

sempre