teste per rispondere come si sarebbero meri
tato. Ma non potei provare questo piacere;
chè considerato, o fatto loro considerare, come
una protesta, quando io pubblicavo la mia ven
tiduesimo ed ultima appendice, sarebbe stata
serotina, e la rinunzia il giorno innanzi che si
chiudesse la Mostra una dimostrazione senza
verun buon effetto
retroattivo
sul
Catalogo ;
questo considerato, dico , nè si pubblicò la
protesta, nè si diedero le minacciate dimissioni.
Ma qual’era la causa che aveva destato
tante ir e , tanti risentimenti ? La critica da
me fatta al Catalogo? Bene,
aut, a u t:
o nel
Catalogo non sono gli sformati errori d ’ogni
specie che io ho additato, ed era cosa facile,
a chi vi ha avuto parte, il dimostrarlo, e
così farmi passare per critico ignorante, in
giusto , maligno ; o questi errori ci sono, e
allora
acqua in bocca
, perchè quello che è
fatto nè meno Domeneddio può fare che non
sia fatto. Si recita il
mea culpa
, si picchia
forte forte il petto e buci !
Ma qualcuno ha osservato che, ammessa
anche l’esistenza di questi errori, non do
veva un Commissario, proprio lui, metterli al
pubblico. Rispondo : con la mia lettera del
29 di aprile, e se questa non bastasse, con
l’altra del 31 di maggio mi ero liberato da
qualunque solidarietà con la Commissione per
XXIX