primo di tutti ad allontanarsi fu il Catalo
ghista, così che in breve rimanemmo col
Presidente, in cinque, e in quattro. Io facevo
la parte del
Pubblico Ministero,
e non du
bitare che la sostenevo bene. Era stabilito poi
che la correzione sarebbe stata affidata a me.
Andavamo innanzi speditamente, e già era
vamo giunti alla pag. 76 (
Manoscritti m i
niati, m in ia tu re
ecc.); quando da uno dei
Colleghi presenti (eravamo
quattro
) si an
nunzia che il Tipografo non vuol più sapere
della ristampa del Catalogo.
Dopo questa dichiarazione del Tipografo,
era inutile di continuare la correzione, e si
decise di cessarla; Io, che ero contento che
si facesse la seconda edizione di questo Ca
talogo, riveduto e corretto, certo non mi dolsi
di tale determinazione che lasciava libero il
campo alla mia rassegna ; e la continuai con
la stessa alacrità, e la stessa imparzialità,
onde l’avevo incominciata. Sapevo che qual
cuno brontolava, che qualche altro diceva
essere sconveniente che un membro della
Commissione criticasse così acerbamente l’o
perato della Commissione ; perchè per costoro
quella gioia di Catalogo era opera della Com
missione, e dalla Commissione, maire di un
parto così mostruoso (quanto la
testa di Mer
curio rappresentante una g ru !),
doveva
XXV