XXI
del Catalogo all’ onorevole signor Sindaco,
domandata ed avuta facoltà di parlare, dissi.
—
Io, veramente, crederei che non si do
vesse fare questo presente, perchè il Cata
logo è vergognoso, ed ha fatto passare i
Membri della Commissione per u n branco
di ciuchi; e m i maraviglio che nessuno
degli onorevoli Colleghi abbia protestato
—.
Nessuno si levò a difendere il Catalogo, e
soltanto il Presidente, disse che la mia pro
testa era stata fatta
con term in i poco p a r
lamentari.
—
Non importa,
risposi,
faccia
p u r e scrivere nel verbale le m ie parole
perchè io non le ritratto
—. E perchè ri
trattarle, se con quelle avevo fatto la difesa
di tutti i miei Colleghi, che sapevo bene
non doversi tenere per cooperatori in quella
spropositata compilazione ?
Dopo quell’ adunanza, che fini colla deli
berazione di
correggere,
io dicevo
rifa re , il
Catalogo,
furono invitati i Commissarj, io
compreso, a presentare non più tardi del 31
di maggio le correzioni che si credevano ne
cessarie per fare la ristampa del Catalogo.
Colla data del 31 di maggio scrissi all’ono
revole Presidente la lettera che segue :
« Onorevole sig. Presidente,
All’invito della S. V. di presentare le
« correzioni della parte di Catalogo che spetta