per la forma e per la perfetta conservazione ;
in ultimo una « Collana ed orecchini d’oro
antico »...
— D ’oro antico ! ?
— Sicuro. Così sta scritto nel Catalogo, e...
— Ma se si parla di
oro antico,
io ho ra
gione di credere che vi sia un
oro moderno
,
e che fra questo e quello sia una differenza
di valore.
— Eh via, non badare a questo inezie. E
una innocente trasposizione dell’adiettivo, che,
come sta, qualifica la materia scambio del
l ’oggetto. Non ci badare, ed osserva bene
questa meravigliosa opera degli orafi fenicii,
chè non potrebbe essere di altri artefici, sa è
stata trovata in una tomba fenicia nell’an
tica Olbia ; esamina attentamente la eleganza
delle forme e la finitezza della esecuzione, e
poi dimmi se ora la più ricca dama non an
drebbe superba di adornarsi di un così bel
finimento, e se il migliore dei nostri orafi
non si glorierebbe di averlo lavorato. E dire,
che artefici di quello stesso popolo, fabbri
carono quei mostruosi idoli che sono lassù
nei primi due palchetti !
Quella piastretta d’ oro, scolpita con un
sagittario, è lavoro etrusco, ma non ti posso
dire da qual paese di Toscana provenga,
perchè nel Catalogo non se ne parla.
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