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MOTTI STORICI SABAUDI COMMENTATI ED ILLUSTRATI

- 1914-1932

1

o stilità . Passato il 25 maggio 1915 l'an tico confine,

il 9 giugno conquistano Monfalcone.

« Durante Finterà campagna la Brigata è su tu tti

i punti del fronte, prodigandosi in cento attacchi pode­

rosi ed irruen ti. Nel 1915 la form idabile altura del

Sabotino è testimone del suo tenace eroismo. Nel 1916

la Brigata irrora del suo sangue generoso

le

paurose

posizioni del Lenzuolo Bianco e d i Oslavia,

e

durante

l’offensiva austriaca nel Trentino scrive le sue più

fulgide pagine d i gloria con la eroica e disperata difesa

del Cengio.

« Nel 1917 il valore dei m eravigliosi ed indom abili

G ranatieri risplende di vivid a luce nelle ostinate offen­

sive del Carso. Più tard i, nelle dolorose giornate di

Capotetto, la Brigata protegge a costo di gravi sacri­

fic i la ritira ta delle truppe schierate su ll'altip iano car­

sico, e consente loro di ripiegare in ordine.

« Eccola in fa tti sul Torre, a l Tagliam ento, sulla

Livenza, nel novembre del 1917; poi sul Piave ed a

Capo S ile , nel giugno del 1918, per fiaccare l’orgoglio

nemico, offrendo, più che la barriera del fuoco, quella

dei p etti dei suoi valorosi soldati per impedire che

l’avversario dilaghi nelle opime pianure del Veneto.

Ma dove è la Brigata G ranatieri g li Austriaci non

passano.

« E dalle stesse posizioni la Brigata muove nel

radioso ottobre per infliggere al secolare nemico l’u l­

timo colpo nella grande offensiva della v itto ria : 6537

m orti, tra cui 231 u fficia li, 14.835 fe riti, undici me­

daglie d’oro a l valor m ilitare a i singoli, delle quali

sette nella sola difesa del Cengio, due medaglie d’oro

alle bandiere, cinque O rdini m ilita ri di Savoja, 638

medaglie d’argento testimoniano dello spirito di sacri­

ficio e del valore degli eroici bianchi alam ari.

«G lo ria a questi eroici soldati che compendiano

l’eroismo di tre secoli e che il fastigio dei più gloriosi

ricord i addita alle generazioni venture in un rito di

fede, d i riconoscenza e d’amore. — C. R . ».

8) A SC EN D E R E COGTT O R IG O

. La mio na-

tata mi spinge a salire.

(Fontana zampillanti in fiorilo giardino).

Quanto più una persona ha nascita illu stre, tanto

più ha il dovere d i salire in fama con opere egregie.

Trovasi questo motto nella torre sud-est del Palazzo

Madama di Torino.

M A R IA G IO VANNA B A T T IS T A

d i

N

k m o u b s

*» CONSORTE DI CABLO EMANUELE U

(U

44

-

17

M)

ancora

e

si manifestavano per mezzo della sua discen­

denza. M aria Giovanna Ba ttista d i Nemour che fu

donna ambiziosissima e intrigante, ha pur tu ttavia i

suoi m eriti verso la città d i Torino, avendovi com piuti

g li abbellim enti in iz ia ti dal Duca; v i istitu iva l’Acca­

demia Reale e un Consiglio Cavalleresco che doveva

dare sentenze in questioni d’onore, e nei Consigli poli­

tic i si adoperava in modo che la Casa di Savoja ve­

nisse a rivendicare dalla Corona di Francia la sua

completa indipendenza.

Questo motto è pure dipinto, con l’impresa, nella

vo lta della torre sud-ovest del Palazzo Madama d i

Torino.

2) T H E T IS S IC A RM A PA R A B A T A C H IL L I -

Così Teti preparava le armi ad Achille

(V ib c .,

Aen.,

V II, 370).

Su artig lierie ducali del 1677. Il motto virg iliano

allude alla preparazione d’un esercito forte ed agguer­

rito cui la Reggente intendeva in prò del fig lio . Narra

la favola che a Peleo in premio della sua castità fu

data in moglie la formosissima nereide T eti o Tetide.

Da questa unione nacque A ch ille che sarebbe perito

chissà quante volte nell’assedio d i T ro ja, se la madre

non lo avesse opportunamente difeso e provvisto d i

arm i preparate da Vulcano.

3) Q UAM ST A T U O , V E ST R A E S T -

Quella che

io designo

,

è vostra

(V n c .,

Aen.,

V II).

Stampa del De Piene con la Duchessa Vedova in

trono, indicante la città d i Torino.

Re di Sardegna

V IT T O R IO A M ED EO I I

(

1

M

6

-

1732

)

1) P R IM O , NON SO LO . 1669 .

Pianticella di fiori.

Tessera battuta quando il Duca in età d i tra anni

fu gravemente ammalato si da rendere la Corte trepi­

dante per la sua salute, mentre la Duchessa Madre

trovavasi incin ta per la seconda vo lta.

2 )

PUPILLUM ET VIDUAM SUSO PIET

(D a v .,

Salmo 145, 9) .

Difenderà la vedova e il pupillo.

(ESgie

Mia GtMtHia).

In occasione M i sua esaltazione a l traso ducale

nel 167S per la nsert* d i suo padre Caria Fm annaie I I,

avvenuta in {neiFanne.

3)

FIDEM SERVANDO, PATUAM TUENDO -

Cmuenanis ìmfoie o h fentm it ImPatria.

Nel 16H , d e f le d ifram ate battagfa d i S ta ffa rla