Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1688 / 1769 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1688 / 1769 Next Page
Page Background

VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI NE

NOMI. NELLE PERSONE, NEI LUOGHI E NELLE DAT

r

\ m

t

e

r

L

«

À

1

w

C an ili* C*«rar

CAVO l.'R (Piazza). A levante dell'incrocio delle vie Cavour

e San Massimo.

Già piazza e via dell'Esagono. Il primo tra tto della

via chiamavasi doli'Arci vescovado; più ta rd i la piazza del-

l ' Esagono venni* dedicata al Cavour ili cui ci limiteremo a

dire che nacque a Torino nel

1810

. che fu giornalista, agri­

coltore, politico insigne, depu­

tato, presidente del Consiglio

dei M inistri dal

1852

e che legò

il suo nome al Risorgimento

italiano. Fu il creatore della

nuova Italia, riordinandola,

ricostituendone l'erario, uni­

ficandola legislativamente e

amministrativamente. M o r i

nel

1861

. Nella casa ove

nacque, in via Lagrangia. il

Municipio faceva murare la

seguente inscrizione: <11 Conte

— Camillo Cavour — nacque

in questa casa — addi

10

ago­

sto

1810

— e vi morì il

6

giu­

gno

1861

— Ricordo del Muni­

cipio i-. Nel Palazzo Carignano,

nel

181

)

5

, venne murata la

seguente lapide: » I l Conte di

Cavour — raccolta la tormen­

tosa aspirazione di XV secoli — X X V I I marzo MDCCCLXI

— di qui proclamò Roma capitale del Regno — coll’entu­

siasmo — delle pure idealità e dei grandi sacrifìci — il

Parlamento interprete dell'animo italiano — vindice del

lungo martirio unanime consacrò col voto — Torino,

X X settembre MDCCCLXXXXV ..

Nello scalone di Palazzo Madama si legge la seguente

epigrafe nella lapide dello scultore G. Biscarra: «A Camillo

Cavour — che vindice del d iritto nazionale — raccolse le

genti italiche ai supremi cimenti — e nel nome di Roma

ne coronò il trionfo — nel centesimo anniversario della

nascita — Torino con materno orgoglio consacra — X agosto

MCMX —

1810

- iwi o ..

Nel

1872

Torino elevò al Cavour un monumento in

marmo — opera dello scultore I)uprè — sulla piazza Carlo

Emanuele I che porta le seguenti parole: (fronte) «A Camillo

Cavour — nato in Torino — il X Agosto MDCCCX —

morto il V I Giugno MDCCCLXI *; (sinistra): • Audace —

prudente •; (destra): « l'Ita lia — liberò; (retro): «Gli italiani

— auspice — Torino ».

Dal Cavour prende nome un canale derivato dal Po

a Chivasso. che serve ad irrigare la campagna novarese

e lomellma, notevole per grandiosità e arditezza di esecu­

zione. ha un percorso di

82

chilometri e si getta nel Ticino

a nord-est d i Novara.

Vedi G. Buzziconi, La Bibliografia di Cavour. Torino,

Roux e Efassati,

1898

, e anche R u f fix i, La giovinezza del

Conte di Cavour. Torino,

1912

, Voli.

2

; W. R. Tha j e r , The

life and Times of Cavour, London.

1911

; C a rte gg io , nuova

ediz. curata dalla Commissione Reale, Bologna,

1926

.

CAVOUR (Via). Da via Roma, a sinistra, a l corso Cairoti.

CEBROSA (Strada vicinale della). In regione Abbadia di

Stura, a sud della Strada di Vercelli.

Dal nome di un antico Cascinale.

CECCHI ANTON IO (Via). Dal corso Em ilia alla piazza

Generale Baldissera.

Pioniere della civiltà italiana nell’Africa Orientale, nato

nel

1849

a Pesaro: dapprima ufficiale nella marina da com­

mercio. poi. nel

1877

. la neutra Società Geografica italiana

affida a lu i e a Sebastiano Martini il comando della spedi­

zione d i soccorso a quella d i Orazio An tm on e d i Giovanni

Chiarini, che doveva raggiungere Zeila e di là niuov

per l ’interno dello Scioa: con il Chiarini raggiunse

Katfa e i laghi equatoriali. Coll'Antonelli esplorò l'Ha

di cui diede notizia nei tre volum i Da Zeila alla jro

del Kaffa, preceduti da una bellissima lettera-pref»-

di Cesare Correnti. Accompagnò poi la spedizione in'1'

italiana del Mar Rosso comandata dal Colonnello SaletU

e pubblicò quella monografia sugli itinerari deH’Abtrr-

settentrionale • che ancor oggi si consulta senza varianti

1

,

poi esplorò il Giuba. Nominato console generale ad Adft

organizzò nel

1906

una spedizione sulle sponde dell’Ud»-

Scebeli, ma qui. il

26

novembre, fu trucidato barba

con gli a ltri membri della spedizione dai Somali del

nadir, massacro che restò impunito. Su Antonio Cecck

eroico tiglio d lta lia , di cui oggi gli Ita lian i non sono in

mori, la cui v ita fu cosi ■linearmente esemplare ed

da sembrare immaginata dalla poesia prim itiva di un {»

polo ancora avvolto nel fulgore della leggenda originaria),

si veda il bel volume di Ezio Maria Gray, Antonio Cecck

Milano. Casa Ed itr. O. Zucchi,

1935

.

CENA G IO VANN I (Via privata). In Borgata Basse t

Stura, tra la via Vistrorio e il corso Vercelli.

Nato il

12

gennaio

1870

a Montanaro, morto a Ronu

nel dicembre

1917

. Studiò n e ll'is titu to del Beato Cotto

lengo ed entrò più tardi, come chierico, nel Semina»

di Ivrea. Ma ne usci non ancora ventenne, ed entrato ne!

vortice della vita, si inscrisse a ll’Università di Torino. È

d i questo tempo la pubblicazione ile i poemetto M a il

che gli diede fama. A questo segui In umbra. In prosa il

romanzo Gli Ammonitori che è la testimonianza scritta ddh

sua vita, quale la visse nel passato e quale la viv rà negl

u ltim i anni della sua esistenza. Del

1907

sono i sonetti

Homo. Mosso da un profondo sentimento umano voflf

muovere guerra all'ignoranza e fondò quella prima schien

di maestri, veri pellegrini del bene dell'Agro romano, ren­

dendosi benemerito con fondare scuole, fra cui quella Sfinii

di Concordia sulla cui facciata oggi si legge la lapide, cbt

oltre il vomere di un aratro porta scolpita un'iscrizione

«che si può definire un poemetto d i amore e d i ricon

pensa, al nome d i Giovanni Cena ».

L'iscrizione è di Pietro Fedele: « Dall’alto dei colli Alban

— Giovanni Cena — Scopri le povere capanne — d i Cole

d i Fuori — Qui venne — A diffondere con la parola buon

— Luce d i amore e d i c iv iltà — A confortare le umant

sventure — Con la fede operosa nell'avvenire — In questa

Scuola — Eretta dagli abitanti del Villaggio — A l quak

dette nuovo nome «Concordia » — Sostava sovente -

Giovanni Cena — Obliando la vita faticosa — Nell'affetto

vostro — o contadini — che porterete perenne ricordo —

D i chi volle e preparò la vostra redenzione ».

Più ta rd i, quando nel

1921

sorse la bellissima Scuob

di Casal delle Palme (Velletri) dedicata al nome d i Giova

Cena, si inaugurò una lapide posta nel portico, dettala

da A. Marcucci. Su d i lui vedi P. Pancrazi, in Corriere deti

Sera.

7

giugno

1929

. e M a rcucci, G. Cena e le scuole iti

contadini, Roma,

1919

.

Le sue opere furono pubblicate a Torino nel

192

& -

1929

.

La nativa Montanaro sulla facciata esterna della

del Conte Senatore Frola, fin dal

1920

poneva una ta rfl

in bronzo che ricorda, con il Frola, anche il C e »

L'iscrizione è del Deabate e suona cosi: <Giovanni Ce

1870-1917

— poeta, scrittore, filosofo — per v irtù d ’in­

gegno d i do ttrina d i operosità — da umile stato assum

— a fulgida gloria italiana — per la redenzione dei conta­

d in i — operò lo ttò vinse — creando le scuole dell’Agl*

romano — esempio imperituro — di pensiero e d i azione».

I l

28

ottobre

1932

in regione Barca in Torino si inauguat

una scuola elementare in tito la ta a Giovanni Cena, attrez­

zata secondo le moderne esigenze igieniche e d id a ttic i*

Gi-bus.

14