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presagio inconsapevole

della immatura fine della

sua giornata terrena.

anno della

sua

Roda ebbe a

soffrire

disturbi che limi*

tarono e spesso gli negarono

del tutto la sereniti neces-

saria al lavoro.

Fu costretto per dei mesi

h H H H H H H

all'inazione compleU. e tale

8

H H h |

forzata inerzia fu quella che

H H H |

maggiormente l'afflisse e

H H B H H H R

l’unica pena di cui si la-

con accento accorato

quale

tutto lo

strazio dell'artista sincero

che

sente separato da

quanto fu la ragione del suo

H E H H H H H

essere.

Stroncalo nella piena m *

tu riti della vita, quando più e maglio

era

cascante

delle sue aspirazioni e padrone della

ma arte,

nell‘immatura perdita del Cav. Leonardo Roda

si rimpiangono a un tempo l'uomo e Cartista,

Giomein con la visione diretta della caratte­

r i cuspide alpina. Moltissimi dei suoi

Cervino

feriscono per la diversa stagione e per le con-

lìmi atmosferiche durante le quali vennero

presentati; tu tti sono differenti nei primi piani.

iMuno di essi manca d'altra parte di quelle doti

latore, di luce, di disegno, di espressione, che

■no

al fondamento di ogni opera artistica.

I Roda abbandonò nell'ultimo decennio della

fjttiv ità lo studio accurato e profondo che in­

pia le opere di altri pittori e che troviamo

Ito nella sua produzione precedente tale pe-

H » non discuto se la ricerca lunga, incerta,

H toa. sempre tormentosa, spesso sterile, della

■fcione e del capolavoro, sia un elemento

«•mente utile per un paesista.

Certo tale ricerca non era un elemento fon-

Éawntale del temperamento artistico del nostro

nitore, più portato verso il dinamismo della

nazione rapida e numerosa, intesa a ritrarre

utto ciò che vedeva e proprio come lo vedeva.

Urne non è estraneo a questo suo orientamento

i realizzazione numerosa e di produzione intensa

d» informa l'u ltim o periodo della sua attività.

Fu eseguito allo scopo preciso di donarlo ad

un giovane turista, dilettante di pittura, allora

ancora quasi un ragazzo, che ebbe la ventura di

incontrarsi quel giorno per la prima volta col

nostro pittore che si trattenne con lui con schietta

e spontanea fiuniliarità aparlare di arte e di artisti.

Il

bozzettoèdavvero bello e di felice esecuzione

e ci dà la misura della capacità e del metodo di

lavorare del Roda. Il motivo che ne determinò

l ’esecuzione non è però meno simpatico e signi­

ficativo. Entrambi contribuiscono ad illuminare

maggiormente l'uomo e l'artista.

Per ragioni sentimentali, facili a comprendere,

mi sono dilungato sullo studio delle Cime Bianche,

benché avessi sottomano altri due studi di ben

maggior valore artistico, e precisamente quelli

riprodotti a pagine

8

e

9

.

Il

primo, trattato in tinta sepia, e che la foto­

grafìa ha, per forza di cose, sacrificato alquanto,

ricorda nel tema e nella esecuzione il Fontanesi.

L'atmosfera lavata e purificata dal temporale,

l'umidità dell'aria e del terreno, il traslucido del

fango, lo stesso avanzare lento ed incerto del

carro trattenuto dal terreno fangoso, si afferrano

e si affermano al primo sguardo, e sembra impos­

sibile che senza l'aiuto del colore si sia potuto

raggiungere con tanta potenza un effetto cosi

difficile da esprimere.

E n i che scompaiono è

il titolo che il Roda ha

segnato di suo pugno sul bozzetto ancora fresco.

fondamente osservatore. Una piazza della td|ki

Torino, tanto cara al Roda, una vettura l i

aspetta filosoficamente e la neve che cala

calma; il tutto in un effetto bluastro, d tt» !

delicatissimo.

A guardare la fotografia si pensa al qofee

di grandi misure. È invece uno studio di ptofc.

anzi pochissimi centimetri quadrati, ma disagto*

e dipinto con una maestria e con un garbo de

lo fanno classificare fra le cose meglio riwÉ i

del Nostro.

Innamorato della montagna di cui sentiva toto

la bellezza e tu tto il fascino, il Roda predileaak

Valle d'Aosta ed in modo particolare il Gioato

dove trascorreva lunghi periodi di lavoro àab

estate sia d'inverno.

Della sua ammirazione ed attaccamento#

Valle d'Aosta troviamo traccia negli s a li

di Edmondo De Amici* col quale ebbe amidto

salda e fòrte, ed in un articolo che in ocaita*

della sua morte g li dedicò la rivista Aosta « A

da quell‘Amministrazione Provinciale.

In modo singolare lo ittrawe la belleza #

stocratica del Cervino che egli fece

oggetto4

numerati tuoi quadri e ritrasse moltissima to lk

Forse troppe volte, tanto da giustificare in p v

l'osservazione che g li venne mossa di

estorsi

im

tu to con eccessiva frequenza.

É

oerò doveroso avere nresente che toÉI

tu tti i tuoi Cervino furano ritra tti dal vero a *0

FERROVIARIA

ORTOFRUTTICOLO

ELETTRICA

MERCATO

TRAZIONE

PER IL NUOVO

ora di proprietà della sorella dell'aurore, Signora

Anna V'igliardi Paravia. Chi ha conosciuto il Roda

ritrova nel tito lo il suo spirito semplice e pro­

M IM ) M I IM tllM l* * »• « IttllM »• IW 'IIU » .