Fu eseguito allo scopo preciso di donarlo ad
un giovane turista, dilettante di pittura, allora
ancora quasi un ragazzo, che ebbe la ventura di
incontrarsi quel giorno per la prima volta col
nostro pittore che si trattenne con lui con schietta
e spontanea familiarità a parlare di arte e di artisti.
Il
bozzetto è davvero bello e di felice esecuzione
e ci d i la misura della capaciti e del metodo di
lavorare del Roda. Il motivo che ne determinò
l’esecuzione non è però meno simpatico e signi
ficativo. Entrambi contribuiscono ad illuminare
maggiormente l'uomo e l'artista.
Per ragioni sentimentali, facili a comprendere,
mi sono dilungato sullo studio delle Cime Bianche,
benché avessi sottomano altri due studi di ben
maggior valore artistico, e precisamente quelli
riprodotti a pagine 8 e 9.
Il
primo, trattato in tinta sepia, e che la foto
grafia ha. per forza di cose, sacrificato alquanto,
ricorda nel tema e nella esecuzione il Fontanesi.
L'atmosfera lavata e purificata dal temporale,
l'um id iti dell'aria e del terreno, il traslucido del
fango, lo stesso avanzare lento ed incerto del
carro trattenuto dal terreno fangoso, si afferrano
e si affermano al primo sguardo, e sembra impos
sibile che senza l'aiuto del colore si sia potuto
raggiungere con tanta potenza un effetto cosi
difficile da esprìmere.
Eroi che scompaiono è il tito lo che il Roda ha
segnato di suo pugno sul bozzetto ancora fresco,
fondamente osservatore. Una piazza della «
Torino, tanto cara al Roda, una vettuni
aspetta filosoficamente e la neve che calali
calma; il tu tto in un effetto bluastro, dfrfh
delicatissimo.
A guardare la fotografa si pensa al fa
di grandi misure. É invece uno studio di pi
anzi pochissimi centimetri quadrati, ma dòdi
e dipinto con una maestrìa e con un garbai
lo fanno classificare fra le cose meglio rial
del Nostro.
Innamorato della montagna di cui sentivi*
la bellezza e tu tto il fascino, il Roda p re d illi
Valle d'Aosta ed in modo particolare il Gioì
dove trascorreva lunghi periodi di lavoro A
estate sia d'inverno.
Della sua ammirazione ed attaccamento)
Valle d'Aosta troviamo traccia negli «Di
di Edmondo De Amicis col quale ebbe «ari
salda e forte, ed in un articolo che in
o cchi
della sua morte gli dedicò la rivista Aosta é
da quell'Amministrazione Provinciale.
In modo singolare lo attrasse la be lle» i
stocretica del Cervino che egli fece oggetto
numerosi suoi quadri e ritrasse moltissime i t
Forse troppe volte, tanto da giustificare in p
l'osservazione che gli venne mossa di essersil|
tuto con eccessiva frequenza.
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È però doveroso avere presente che f i
tu tti i suoi Cervino furono ritra tti dal vuro
nei quadri di grande formato che egli «MÈI
ora di proprietà della sorella dell‘autore. Signora
Anna Vigliameli Paravia. Chi ha conosciuto il Roda
ritrova nel tito lo il suo spirito semplice e prò-