IL BILANCIO PREVENTIVO DELLA CITTÀ
PER L’ESERCIZIO 1935
D
a oltre un quinquennio l'allestimento del bi
lancio di previsione incontra difficoltà che sono
andate crescendo, in relazione all'andamento
della crisi economica iniziatasi nel I929 e che ha
avuto le sue inevitabili ripercussioni sul bilancio
municipale.
Lacausa è di facile identificazione: flessione sempre
più evidente delle entrate, incremento dei pubblici
servizi. Ma nell'ambito del bilancio torinese altre
cause particolari si rilevano ed in modo speciale due
più importanti.
Il
carattere eminentemente industriale dell'occu
pazione della mano d'opera e l'accentuata tendenza
all'urbanesimo hanno reso più grave il fenomeno della
disoccupazione per combattere la quale la Podesteria
ha dovuto impostare una mole notevole di opere
pubbliche accelerando i programmi che avrebbero
dovuto avere esecuzione negli anni successivi.
Naturalmente queste opere dovettero essere finan
ziate con denaro preso a prestito che deve ora essere
gradualmente rimborsato e retribuito con interesse
gravante in entità molto sensibile sul bilancio, assieme
all'onere che inevitabilmente deriva dallo sviluppo
della Città per l’ampliamento ed il perfezionamento
dei servizi pubblici. La situazione è oggi sulla via del
miglioramento: ladisoccupazione è diminuita e l ’urba
nesimo infrenato dalla provvida Ordinanza Prefettizia
del 4 aprile I933; il bilancio risente però le conse
guenze dei provvedimenti imposti negli anni scorsi
dalle contingenti necessità.
L’onere gravante sul contribuente torinese per
i tribu ti comunali è il più basso delle maggiori Città
del Regno. Questo fatto pone il cittadino nostro in
una situazione di favore, ma il bilancio municipale,
che deve provvedere alle sempre maggiori esigenze,
è venuto cosi a trovarsi in condizioni di disagio molto
sentito per l ’esercizio 1935 e forse insostenibile nel
futuro 1936.
Appare cosi spiegato il senso di stanchezza che si
nota nella struttura del bilancio 1935, redatto con
i consueti crite ri di prudenza, scevro da ingiustificato
pessimismo, ma anche da fallaci visioni ottimistiche.
Per la prima volta, nel
1935.
il bilancio nonnaie
non
chiude con avanzo; le entrate riescono appena
a
fronteggiare le spesepur ridotte al minimo indispen
sabile al funzionamento dei pubblici servizi.
Il
bilancio normale — redatto sempre con criteri
uniformi — aveva fornito in passato al bilancio stra
ordinario disponibilità notevoli che nell'ultimo quin
quennio sono andate però via via scemando, e più
precisamente:
1930
L. 22.052.303.29
1931
22.237.851,70
1932
14.656.219,02
1933
7.484.838,36
1934
4.063.029-
fino a raggiungere lo zero nel 1935.
Sono inoltre L. 22.000.000di peggioramento accer
tato nel periodo 1930-35. In tale periodo si riscontra
l’aumento di L. 20.778.644,86 nelle spese per il ser
vizio dei debiti e cioè:
1931
L 1.890.537,40
1932
4.596.610,85
1933
6.742.954,69
1934 (preventivo). ,, 6.737.153,04
1935
811.388,88
Totale L. 20.778.644.86
da attribuire per importo di poco inferiore a Lire
10.000.000 ai mutui contratti per l ’ampliamento degli
impianti delle Aziende industriali ed in parte notevole
ai provvedimenti adottati a sollievo della disoccupa
zione.
Nella massima parte, quindi, il peggioramento
dipende da spese inderogabili; ma ad esso non sono
certamente estranee le entrate le quali non
solo
non hanno seguito, con l'incremento che si notava
in tempi normali, il progredire delle spese ma hanno
subito flessioni notevolissime.
Questa constatazione che pone in evidenza la de
bolezza del bilancio che si tradurrà inevitabilmente
in disavanzo nel bilancio 1936, non può non preoc
cupare la civica Amministrazione che dovrà nacsita
riamente studiare provvedimenti atti ad arrestare la
tendenza al peggioramento della situazione « I a rido
nare al bilancio l'elasticità di cui ha assolute bisogno,
elasticità che roowirvfrfbbe tuttora se. in occasione
della riforma dtei tribu ti locali, fossero statt accolte