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SOPERGA

IL "MONTE,, DI TORINO

Cenni storici sulla sua denominazione

S

operga e non Superga. Il dott. P. Massia nel suo

interessantissimo volumetto: Per l'etimologia di

Soperga, edito nel 1907 dalla tipografìa Marietti,

giunge a tale risultato attraverso un dotto ed accu­

rato esame di fonti bibliografiche ed archivistiche.

L'Autore espone dapprima le opinioni, per ricor­

dare le principali, del Denina. del Balbo, del Botta

edi Carlo Promis e prosegue poi con l ’interpretazione

dei documenti e con le dimostrazioni storico-lingui­

stiche del suo assunto; integrando lo studio con

un’appendice di documenti inediti tratti daH’archivio

comunale di Torino.

Egli non esita a definire empirica ed inammissi­

bile l’asserzione del Denina secondo il quale “ Su­

perga ” indicherebbe “ Super terga montium ” ossia,

volgarmente, '* sulle spalle dei monti

Ecosì esclude quella del Balbo che derivò il nome

dal tedesco *' zum berg ” , “ alla montagna ” ed an­

cora quella del Botta che nella sua Storia d'Italia

scrive: •• I due principi (il duca Vittorio Amedeo II

ed il Principe Eugenio) risoluti al combattere, sali­

rono per esaminare a bell'agio il campo nemico,

sopra una cima della collina di Torino, la quale, per

essere la più alta, con voce composta di latino e di

teutonico Superga si chiama

Il

Massia si trattiene invece sulla tesi storica di

Carlo Promis prendendola per base del suo studio.

Questi nell'opera lulia Augusta Taurinorum narra:

“ Egli è anche oltremodo probabile che il nostro colle

di Superga. soprastante agli a ltri tu tti, dai Romani

chiamato fosse Mons lovis, anche nel Lazio, sulle mag­

giori alture, venerando essi il padre de' Numi; trovo

infatti appellato Monte di Giove in carta del

1034

un

luogo tra Sciolze, Avuglione e Sassi, rispondente

all'odierna Superga. del qual nome la più antica men­

zione è soltanto del

1389,

allorquando negli ordinati

comunali è detto Saropergia.

“ Attorno a il’origine di questa voce mi sono

affaticato, interrogandone anche filologi dottissimi,

ma senza soddisfacente risultato;

allorquando

rileg­

gendo il citato documento dell'anno

1034, Ora

i nomi

di parecchie borgate, site attorno a quel

colle,

trovai

quello

di

Sarra,

villaggio

che

doveva esserne alle

falde,

a quella vetta dando il nome di Atonte

é Sarra,

R. hiHk» 41 h p a p

(Ne*, sig. G. Natta)

ossia Sarrapergia (dalla voce tedesca perg o berg,

monte), e siccome in dialetto le consonanti non

sono mai raddoppiate, cosi dovette dirsi Saropergia,

venendone poi Saropergia o Superga, nella qual voce

mutossi l ’antica denominazione di Mons lovis

Sull'indizio fornito dal Promis lo studioso etimo­

logo accertò che i vocaboli Sarra, Sarrum, Serra,

Serrum, Sarrata, Sarratum, Sarrarium, Serrata, Ser-

rarium, Serreria, nel latino volgare si usavano per

indicare colle, monte, picco, ciglione o comunque

località collinose e montagnose. Pertanto tale nomen­

clatura non è propria soltanto delle regioni piemon­

tesi, ma anche delle altre regioni d’Italia, come l'au­

tore ha potuto riscontrare nel corso delle sue r i­

cerche. Ecco perciò spiegata la formazione “ Sarra­

pergia ” citata dal Promis.

In quanto alla terminale •* pergia ” o “ perga ”

è evidente la derivazione dal tedesco “ perg " o

" berg ” monte: •* Saropergia equivale cioè a monte

della serra " monte della collina, o monte dei colli.

L'evoluzione del nome fu poi la seguente: Sora-

perga, Soroperga ed anche Soreperga e poi ancora

Sorperga.

•* Da Sorperga, adunque, a pervenire a Soperga

nessuno sforzo: riduzione semplice della r precedente

la sillaba tonica -pèr- che contiene a sua volta la con*

tinua r

A mo' di conclusione il Massia cosi termina il

suo studio: •• Soperga scrissi sempre • non Superga: