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L'IMPOSTA DI CONSUMO SUI MATERIALI PER COSTRUZIONI EDILIZIE IN TORINO

lizie ” diretto da un ispettore, assistito da alcuni

impiegati ed agenti, il cui compito è precipuamente

fiscale. Esso riceve dal Servizio tecnico dei LL. PP.

le denuncie liquidate e le rivede attentamente, specie

dal punto di vista tributario e legale; procede, se

del caso, a controlli e sopraluoghi; quindi cura l ’esa­

zione degli anticipi e dei saldi d'imposta ai debiti

momenti per mezzo dell’Ufficio cassa della Direzione

delle imposte consumo. Qualora l'imposta su un'opera

edilizia non superi le 300 lire viene riscossa in una

sola volta. Un ulteriore controllo di natura fiscale e

contabile viene esercitato daH’Ufficio di revisione

della Direzione imposte di consumo per l ’eventuale

ricupero di somme esatte in meno. Vi è in tal modo

garanzia quasi assoluta che la riscossione dell'imposta

si effettui con ogni cura per l ’interesse del civico

erario e con giustizia nei riguardi dei contribuenti.

Questi uffici sono ora largamente dotati di macchine

calcolatrici di tipo moderno che ne facilitano grande­

mente il lavoro.

Al fine di non creare duplicazioni di tassa, appena

istituito il Servizio, con febbrile lavoro, dovette com­

piere 1124 accertamenti dello stato delle costruzioni

all’entrata in vigore del nuovo modo di riscossione;

un simile lavoro dovette svolgersi parecchie altre

volte: nel 1930, epoca d’intensissima attività edilizia,

i sopraluoghi furono ben 12.000.

* * *

Il ruolo dei contribuenti all'imposta dovuta in

abbonamento obbligatorio venne allestito su denuncia

dei proprietari di stabili; comprendeva per il 1930

n. 9278 articoli per un ammontare, ragguagliato al­

l ’anno, di L. 597.615,20; quello per il 1935 comprende

12.375 articoli per un importo di L. 729.399,30 con

un aumento di 3097 articoli e di L. 131.784,10. Tale

differenza è data, più che dall'allibramento di fabbri(1) La Direzione del dazio, quindi quella delle imposte di con­

sumo di Torino pubblicano annualmente un rendiconto statistico

che si sviluppa in varie tabelle cui i preposta una relazione esplica­

tiva; vi rimandiamo il lettore che maggiormente voglia addentrarsi

nella quistione.

(2) Per quanto abbiano grande importanza dal punto di vista

finanziario e statistico, i trattati generali di scienza delle finanze

sono molto scarsi di notizie circa i dazi interni; esiste però al riguardo

una ricca letteratura speciale: segnaliamo le opere del Gianzana,

del Bo. del Bergonzoli, del Maffuccini, dello Scacchi. Si pubblicano

pure varie rassegne specializzate (teoria, legislazione, giurispru­

denza, ecc.) quali la Rassegna Tributaria " di Roma, la " Rivista

delle Imposte Consumo " (gii “ Rivista daziaria '*), ecc. I risultati

della grande riforma tributaria del 1930 balzano evidenti dall'accu­

ratissima, analitica “ Statistica delle imposte di consumo comunali

per gli anni 1930, 1931. 1932 " pubblicata nel 1934a cura della Dire­

zione generale dei Servizi per la Finanza locale del Ministero delle

Finanze; un voi. in-4* di circa 500 pagine, con cartogrammi, dia­

grammi e tabelle.

(3) 1

du i

di consumo

deila Città dt Tonno nell'ultimo tornio,

di

F. A. Repaci, ne •• La Riforma sociale ” , anno XXXIV, n. 1-2. gerv-

nato-febbrai? 1927. Il Repaci, ordinano netta R. Università di Bari,

è uno degli studiosi che maggiormente si occupano dai trib u ti focaii

e si serve a ta l fine dai rendiconti pubblicati annualmente dalla Dire­

cati aventi compiuto il decennio dal permesso di

abitabilità, dal controllo solerte ed attento dei fun­

zionari ed agenti della Direzione imposte di consumo

nei riguardi dei contribuenti renitenti alla denuncia

o che diedero inesatte dichiarazioni. La Direzione

delle imposte di consumo riscosse dal 1931 al 1934,

a titolo di ricupero di somme dovute in abbonamento

non iscritte al ruolo od iscritte in misura inferiore

al giusto L. 238.053,90. Le riscossioni in abbonamento

sono suscettibili di notevole incremento quando ven­

gano allibrate le numerosissime costruzioni sorte negli

anni recenti.

L’imposta sui materiali edilizi diede un gettito

non sempre uniforme ed è ovvio, non essendo il

loro consumo quotidiano come quello delle bevande

e dei generi alimentari, ma soggetto a stasi più o

meno lunghe alternate con periodi di attività edilizia

intensa, talora febbrile. Notevole peso ebbero nel

decennio trascorso le già cennate agevolazioni ed

esenzioni, per tacere di quelle tassativamente pre­

scritte dal legislatore, che il Comune concesse renden­

dosi oltremodo benemerito, per quanto gli compe­

teva, della soluzione della crisi degli alloggi.

L'andamento delle riscossioni dell'ultimo tren­

tennio è e'nrecso al diagramma n. I. Esse rappresen­

tano spec^ ni questi ultimi anni, parte notevole di

quelle complessive del dazio prima, delle imposte di

consumo poi. Toccarono nel 1930 la massima punta

(circa II milioni) per poi declinare nel 1931 (6 mi­

lioni e 300 mila lire) e nel 1932 (3 milioni e mezzo).

Nel 1933, però, il prossimo scadere dell’esenzione

venticinquennale dall'imposta fondiaria produsse un

notevolissimo incremento nelle costruzioni per cui

il gettito riprese a salire; nell'esercizio 1934 il pro­

vento ha superato i 7 milioni.

■ « A R O O a P A IM W ra U

rione del dazio ed ora dalla Direzione delle imposte di consumo di

Torino: " Le statistiche del dazio di consumo, compilate con grande

diligenza e perizia, specialmente da un ventennio a questa parte, ci

facilitano l'indagine... La Direzione del dazio torinese è veramente

benemerita per questo; forse è l'unico ufficio attualmente del

Municipio di Torino che nelle sue relazioni annuali offra ampio e

preciso materiale di studio, rendendo con le sue note, discrimina­

zioni, richiami, ecc. possibili confronti con il passato. Vada perciò

una parola di lode a questo Ufficio con l'augurio che il suo esempio

sia d'incitamento e sia seguito dalle altre branche dell‘Amministra­

zione ” .

(4) Si tenga presente l'etimologia:

Octroytf

= concadere.

(5) A tti municipali I8S3.

(6) C ittà di Torino, Direzione dei dazio: Studio su«e possibili

riforme del dazio in Torino.

Torino, 1904, tipografia Vassallo.

(7) Si veda, specie per il carattere protezionistico di certe prò-

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opale. Torino.

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de Martis " ; Geisser.

Il programma finanziario di Torino

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mento

della cinto daziario.

Torino. 1909.

(Q C ittà di Torino.

homdmanti finanziari 1912.

Torino, 1912,

tip . V— Ito; C ittà

di Torino,

S torione circa f'dtorfoM M » 4Mb

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di Torino,

Torino, 1914. tip . CeccMwi.