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L'EPOPEA GARIBALDINA NEI GIORNALI UMORISTICI

finiva con questa lirica invocazione:

Italia! Italia! Sulla tua Caprera

Una luce si spande

E quella il faro, dove posa altera

La cenere di un Grande!

Nello stesso numero una serie di vignette magi­

stralmente disegnate illustrò i principali episodi

della vita.

Questa era la leggenda sotto ogni disegno:

L’uomo che rendeva celebre colla spada il nome d'Italia in Ame­

rica — quando l'Italia gemeva ancora al palo oppressore — l'eroe che

nel 1849 difendeva la Repubblica Romana contro il giogo pretino

e straniero, nel 1859 generale dei Cacciatori delle Alpi combatteva

per l'indipendenza della patria, nel 1860 portava sull'altare dell 'Unità

Italiana la corona delle Due Sicilie conquistata al Borbone, nel 1866

avrebbe forse redento il Trentino se la diplomazia non gli avesse

fermato il braccio, che anche nei suoi errori commessi per impa­

zienza patriottica aiutava a tenere la face della patria libertà, che

si vendicava della Francia aiutandola a combattere la Prussia e rega­

landole l'unica bandiera presa al nemico in battaglia, queH'uomo,

Giuseppe Garibaldi, non è più, è mancato all'ammirazione dei due

mondi.

Interpretando la voce pubblica che additava Gari­

baldi come redentore d'Italia, il Fischietto poi in una

serie di quadri illustrava i punti principali di somi­

glianza fra le vicende dell’eroe di Caprera e quelle

del Redentore Divino. Ma significativa e commovente

fu soprattutto l'allegoria del Dalsam. Le regioni che

videro la sfolgorante spada di Garibaldi pugnare per

la loro libertà gettano sul rogo corone d'alloro mentre

l ’eroe ascende in cielo ove lo attendono festanti i

tre altri Grandi fattori dell’Italia una ed altri spiriti

magni.

Scomparso Garibaldi, i pigmei offrirono alla cari­

catura materia abbondante per mordere e per sfer­

zare: ma la tradizione garibaldina rimase nei giornali

umoristici sempre viva, aspra rampogna ai fiacchi ed

ai vili, stimolo audace, come ora, per nuove tappe

dell'Italia in cammino.

ADOLFO COLOMBO