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L'IMPOSTA DI CONSUMO SUI MATERIALI

PER

COSTRUZIONI EDILIZIE IN TORINO

sima per cui si fece sentire una vera e propria " fame

di case

L'Amministrazione comunale volle favo­

rire l'impulso delle costruzioni e, con notevole sacri­

fizio finanziario, concesse esenzioni parziali o totali

alle sole case d'abitazione.

III. - Il sistema misto ora descritto durò sino al feb­

braio 1924. Entrò allora in vigore il R. D. 23-IX-I923.

Di conseguenza si esentarono ali’introduzione -

con sveltimento oltre che dei traffici anche del ser­

vizio degli uffici daziari - pietre, metalli lavorati,

legnami, vetri in lastre, infissi di cemento, di grès

e di ceramiche in genere. Vennero rimaneggiati il

regolamento e la tariffa; suddivisa questa in due cate­

gorie: A) nuove costruzioni; 8) opere, manufatti ed

impianti non tassabili a misura cubica od a superficie

coperta.

Le costruzioni venivano divise in 3 categorie: di

lusso, di tipo medio, di tipo popolare ed economico.

I

criteri informativi di tale suddivisione erano di

carattere metrico in parte (superfìcie, volume medio

dei vani, altezze dei piani) ed in parte a seconda del

pregio dei materiali impiegati.

Nel forese le costruzioni civili godevano d’una

riduzione del 50% e le case coloniche e gli opifici

industriali erano totalmente esenti. Queste agevola­

zioni, se compensavano gli abitanti del contado dei

minori agi e servizi di cui godevano, spingevano a

costruire in località eccentriche che il Municipio do­

veva dotare di servizi con grave dispendio.

Salvo qualche variazione di aliquote questo rego­

lamento e la relativa tariffa durarono in vigore sino

al 31 marzo 1930, cioè fino all'abbattimento delle

cinte daziarie.

Perdurando la grave crisi degli alloggi l'Ammini-

strazione civica, imitando il Governo che esentava

per 25 anni dall'imposta fondiaria i nuovi fabbricati,

continuò ad andare incontro ai costruttori di abita­

zioni, riducendo del 50% il dazio sulle abitazioni

sino al 31 dicembre 1926 ed esentando totalmente

sino ai 31 dicembre 1927 le case di tipo popolare ed

economico fra le quali quelle di cui al D. L. 15giugno

1919, n. 1857.

IV. - Col 1° aprile 1930 le nuove imposte di con­

sumo su poche voci di facile riscossione (bevande,

carni, gas-luce ed energia elettrica e materiali da

costruzione) sostituirono i dazi.

Le modalità di riscossione per le due ultime voci

accennate non subirono variazioni: vennero aumen­

tate. però in misura molto minore di quanto ammet­

tesse l'art. 10del R. D. 20-111-1930, n. 141. le aliquote

per supplire alla cessazione del gettito delle numerose

voci esentate.

In armonia con le nuove disposizioni legislative,

si allestirono un regolamento ed una tariffa che pari­

ficava le aliquote delle costruzioni dentro e fuori

cinta, mentre l ’esenzione delle case coloniche e degli

opifici industriali veniva estesa a tu tto il te rrito rio

comunale.

Una innovazione della legge consisteva nel ren­

dere obbligatorio l ’abbonamento dianzi facoltativo

all'imposta sui matcìiali impiegati nelle opere di

manutenzione eccedenti quelle previste dall'art. 1604

del Codice civile. Gran parte delle voci della tariffa

analitica 8, rappresentanti opere interne, di controllo

non sempre agevole, venivano così ad essere molto

raramente applicate ed i contribuenti liberati da

molte formalità e, sovente, dal pagamento di penalità.

L'abbonamento (Tariffa C) colpisce la superfìcie

coperta degli stabili con un’aliquota assai modesta

per ogni metro quadrato e per piano, lasciando esenti

gli stabili entro un decennio dalla concessione del

permesso di abitabilità o d’occupazione. La Direzione

delle imposte di consumo dovette procedere in tutta

urgenza alla compilazione del ruolo dei contribuenti

limitato, per il 1930, a sole 9 mensilità.

Il 1° gennaio 1932 entrò in vigore il Testo Unico

per la finanza locale.

La Direzione delle imposte di consumo armonizzò

con esso le disposizioni vigenti nel Comune che ven­

nero riunite in un unico regolamento ed un’unica

tariffa che assorbirono, per ragioni di opportuna uni­

formità, rispettivamente il regolamento e la tariffa

per i materiali edilizi. La nostra città riscosse il

plauso di S. E. il Sottosegretario di Stato delle

Finanze per essere stata la prima fra le consorelle

italiane a mmnilare regolamento e tariffa in armonia

con la nu^.d legislazione.

• • *

Ci addentreremo ora nell’esame dello speciale

congegno d’accertamento e di riscossione. Finché il

dazio venne percetto all’introduZicnc bastò il per­

sonale degli uffici daziari periferici: nel 1910, coll’en­

trata in vigore del nuovo sistema di tassazione dei

materiali edilizi, si profilò la necessità di un’attrez­

zatura affatto nuova; essa venne attuata e dura tut­

tora salvo ritocchi di poco momento. Presso l ’ufficio

dei LL. PP. venne istituito uno speciale riparto diretto

da un ingegnere coadiuvato da un congruo numero di

geometri e d’assistenti che procede in istretto con­

tatto con la Direzione delle imposte di consumo

(allora del dazio). Il compito di questo riparto è

peculiarmente tecnico, la mole di lavoro sbrigato è

ingente assai. Le denuncie di lavori ed i progetti

di fabbricati e manufatti vengono accolti e diligente­

mente esaminati; vi si applicano quindi in via provvi­

soria le aliquote stabilite dalla tariffa al fine del paga­

mento di un terzo deU’imposta presunta, prima del­

l'inizio dei lavori e d’un secondo terzo alla copertura

del fabbricato. Ad opere ultimate vien proceduto, in

contraddittorio col proprietario od un suo incaricato,

alla misurazione ed alla verificazione in loco dei fab­

bricati ed impianti onde accertarne le reali dimensioni

e caratteristiche (varianti ai progetti, ecc.). L’im­

posta viene quindi liquidata nella misura definitiva.

Presso la Direzione delle imposte di consumo

funziona un '* Ufficio Materiali per costruzioni edi-