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Ricordiamo pure fra lo villo franoho pie­

montesi un'unica località chiamata

Franco­

filia

presso Novi Ligure detta ora Franeavilla

Bisio. por distinguerla da altre sette località

omonime esistenti in Italia. L'antico paese

venne distrutto «lai Saraceni; ricostruito, fu

posseduto dai Genovesi, divenne poi feudo

degli Spinola, dei Duchi di San Giuliano ed

infine dei Guasco di Bisio.

Nella nostra regione sono invece più comuni

i toponimi di \ illalranca: in alcuno di queste

antielle ville e nelle ville nuove poco lontane

da Torino esistono ancora strade e caso archi­

tettonicamente interessanti anche se lo svi­

luppo dei fabbricati lungo le vie rettilinee degli

abitati di pianura non offro quegli scorci pro­

do ttici pittoreschi od imprevisti ohe troviamo

nello vie tortuose dei borghi collinari.

In una fertile pianura sulla riva sinistra de

Po e nel nodo di convergenza di cinque strade

sorge

\illajranca Sabauda

già Villafranca

ac

Padani.

L'abitato è composto di duo parti

chiamato Santo Stefano e S. Maria Madda­

lena. Quest'ultinia sorgi*

m i

di una pianta irre­

golare mentre la prima ha una pianta a scac­

chiera regolare delimitata dalle attuali \ io dei

Bacion i Verdi e Via Dietro Mura ohe ci indi­

cano il perimetro dello antiche opere di difesa.

Nello mura >i aprivano tre porte ohiamate:

del Molino a nord, di Sant'Antonio a ponente,

di Saluzzo a mezzogiorno; dal lato di levante

era sufficiente difesa il Po. che non si poteva

guadare, e perciò non esisteva la porta. Oltre

allo duo chiese parrocchiali dedicate a S. Maria

Maddalena e a S. Stefano, vi sono le chiese

delle Confraternite deU'Annunziata, del Gesù,

di S. Bernardino ed altre annesse ai conventi.

La chiesa ili Santo Stefano presenta verso

l’esterno del borgo l'abside munito di con­

trafforti ed il campanile quadrato sormontato

da una guglia poligonale e quattro pinnacoli;

le altre chiese e molte case dell'abitato sono

>tate costruito in periodi posteriori al *500 e

solamente nel borgo di S. Maria Maddalena

la via principale, che ha odifioi con portici

caratteristici dal pavimento sopraelevato sulla

strada.

01

dà un'idea dell'abitato antico. La

parte detta S. Stefano è composta da isolati

centrali quadrilateri e da altri rettangolari con

un rapporto fra i lati variabile da 1 a 2 ad

1 a 2.5. Le vie sono larghe dai 5 ai 7 metri

e la Via Grande, ora \ ia Roma, che doveva

probabilmente essere porticata su due lati,

aveva una larghezza di 9 metri ora maggiore

per la distruzione degli antichi portici.

Villafranca Sabauda fu fondata dalle popo*

lazioni di paesi vicini distrutti durante le

guerre del Barbarossa; essa potè essere po­

polata per gli accordi intervenuti fra i paesi

circostanti ed i loro feudatari che permisero

il trasferimento delle famiglie dai luoghi di

V IL LA FRANCA SA BAU D A . C u i « portici M ila via Po

V ILLA HLAM CA SA BA U D A

Portici a pavimento iip r M lw ili in via P. I ^

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