

nevole proroga per ire ragioni sufficientemente gra
vi. ili diritto naturale c ili diritto divino: I) perche
gravemente infermo:
l)
perchè moralmente certo di
essere ucciso per via: ■>) perchè il suo allontanamento
da Firenze avrebbe provocato il crollo della giovane
riforma cristiana, come i nemici eli Dio ardente
mente bramavano. A sostegno positivo, peraltro, il
Savonarola adduce un importante breve ili Papa
Alessandro III. nel quale Savonarola ritiene giusta
mente di ravvisare
1
termini canonici che legitti
mano il suo operato.
1/8 settembre arriva un nuovo breve di Alessan
dro VI. che è una violentissima requisitoria contro
Savonarola, a conclusione della quale egli viene so
speso dalla predicazione.
Savonarola risponde con una monumentale e pur
rispettosissima lettera in data 29 settembre nella qua
le rileva che il Papa non ha ricevuto la sua prece
dente, dopo di che prova luminosamente come tutte
le accuse formulate contro di lui siano sprovviste di
qualsiasi fondamento.
('osi Savonarola predica ancora P II. il 16 e il 18
ottobre, data la gravità della situazione e l'invalidità
giuridica e morale delle accuse mossegli.
Il 26 ottobre arriva un nuovo breve di Alessan
dro VI (che porta la data del 16 ottobre) il quale
accetta le spiegazioni di Savonarola e perì) mantiene
il divieto di predicare, promettendo di ritirarlo a
cose chiarite.
Savonarola, allora, si ritira nel silenzio durante
l’inverno 1495-%. mentre si mettono in moto la di
plomazia e l’inquisizione.
Il Beato Sebastiano Maggi, dei Domenicani di
Bologna, provvede all’inchiesta in fase d'istruttoria.
Una commissione di 14 teologi Domenicani sotto il
controllo di alcuni Cardinali, esamina di poi a R i
ma il pensiero di Savonarola, con un verdetto a lui
favorevole.
Dopo di che il Papa concede oralmente il per
messo a Savonarola di riprendere la predicazione,
trasmesso per scritto dal Cardinale Carafa.
Il 17 febbraio 14%. Savonarola risale sul pul
pito e predicherà abbondantemente sino a ottobre,
apparendo a Firenze. all’Italia e a vaste zone di
Furopa. come vero Profeta mandato da Dio.
Durante l'estate. Alessandro VI gli offre la por
pora di Cardinale. »1 che Savonarola risponde con
meraviglioso distacco dal mondo:
Non voglio
cappelli, non mitre nè grandi nè piccole: non voglio
se non quello che tu hai dato ai tuoi Santi, o Si
gnore: la morte. Un cappello rosso, un cappello di
sangue, questo desidero ■ (pred. 2(1 agosto 1496).
Ma l’invidia non perdona. Con l'inganno i ne
mici di Savonarola provocarono dalla S. Sede un
breve di soppressione della Congregazione di S.
Marco di cui Savonarola era il Superiore, annessa la
scomunica contro chiunque vi si fossi' opposto (7
nov. 14%).
Il l.< maggio 1497 Savonarola veniva dichiarato
incorso nella scomunica con un decreto che è ima
lido per un visibile errore di fatto (accusa di una
resistenza che Savonarola non aveva praticata) e j>er
un complesso di errori ili diritto ancor più plateali,
oltre all’origine surretizia del breve stesso.
Savonarola tuttavia si ritiri) ancora nel silenzio
per sei mesi attendendo come al solito alla preghiera,
alla cura d’anime, alla pubblicazione dei suoi pre
ziosissimi opuscoli.
Il 20 maggio e il 25 giugno di quello stesso anno,
Savonarola scriveva due bellissime lettere ad Ales
sandro VI. che questi leggeva, lodandole, in (lotici
storo, dichiarando vivamente che La scomunica di
Savonarola molto gli dispiaceva e che era al di là
di ogni sua intenzione >•.
Persistendo l’ingiustizia e aggravandosi sempre
più il pericolo per la pubblica fede e l i pubblica mo
ralità, Savonarola risale sul pulpito l'i l febbraio
1498 dando inizio alie prediche suH’Esodo. non ve
dendo altri che venissero a sostituirlo, ma solo dei
nemici che insidiavano all'opera di Dio (ib.).
1/8 aprile 1498 il convento di S. Marco veniva
assaltato dagli - Arrabbiati • che nel frattempo sb
rano impadroniti della Signoria di Firmze con un
autentico colpo di stato.
Sottoposto a tre atrocissimi processi, di cui tutti
gli storici, anche avversi a Savonarola, riconoscono
l’infamia per le torture inflitte al presunto reo e le
evidenti falsificazioni durante la procedura e nella
stesura delle singole sentenze. Savonarola scrive ne
gl’intervalli i due mirabili commenti al salmo Mi
serere >■e al < In te Domine speravi
testimonian
do della propria altissima ed eroica spiritualità, cir
confusa come non mai di quello spirito profetico
per il quale vide esattamente il corso che la storia
della Chiesa e della civiltà cristiana avrebbe seguito
nell’epoca moderna in tutto il mondo, offrendosi
per questo scopo - in oblazione di santimonia, in
olocausto di religiosa vita (Fine del commento al
■Miserere
pred. 26 marzo 1496).
Condannato a morte in odio al Cristo da lui op
posto al neopaganesimo trionfante. Savonarola sa
lì il patibolo il 23 maggio 1498. Ricevendo l'F.uca-
restia improvvisi) un i preghiera a (ìesù-Ostia. che è
un gioiello di fede “ di amore privato dell'abito re
ligioso domenicano pregi) che glielo lasciassero un
istante sulle braccia esclamando ■<Non io ti lascio,
ma tu mi sei tolto!
ai piedi dell'asta ferale accet
tò. con i suoi due compagni di supplizio fra Dome
nico da Pescia e fra Silvestro Maruffì. l'indulgenza
del Papa rinnovando la sua non mai smentita obbe
dienza alle Somme Chiavi: recitò il credo cattolico
apostolico romano
r
poi penzoli) nel vuoto.
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