

no risulta presente sia nel complesso adiacente « C
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»
sulle pendici occidentali della dorsale di Cavoretto,
sia nel versante solivo della vicina Valle dei Cunioli,
la valle successiva alla val Sappone in direzione di
Moncalieri.
Nell'insieme, l'area prevalentemente agricola in
questione era costituita e caratterizzata (e tale rimase
praticamente sino al dopoguerra)
- da vigneti e vigne campive (« autin») nei
versanti solivi
- da orti e orti-giardini in prossimità delle case
e degli aggregati
- da campi e prati nelle zone relativamente
pianeggianti e nella fascia ombrosa di fondo valle
lungo il Rio Sappone (fascia costituente importante
elemento paesistico di raccordo tra gli orti e i vigneti
nel versante solivo e il bosco nel versante bacio)
- da boschi cedui nelle
ri
pe scoscese ed om-
brose dei valloncelli.
III.2.
Vicende e caratteri di insediamento rurate e
residenziale.
Una eccezionale disponibilità di documenti car-
tografici dettagliati consente di riconfigurare e di
seguire con continuità le vicende di insediamento e
di caratterizzazione edilizia del complesso, vicende
svoltesi in modo progressivo e relativamente equili-
brato nel corso di quasi due secoli: dalla situazione
poco edificata o pressoché inedificata configurata
nella
Carta topografica della Caccia,
[1762], alla
situazione d'anteguerra configurata dal
[PIANO
REGOLATORE CON VARIANTI aggiornate at
1935],
antecedente i recenti guasti provocati da ur-
banizzazioni e da edificazioni sparse inadeguata-
mente regolate.
Le diverse vicende storiche locali di edificazione
e di riqualificazione si prestano in gran parte ad esse-
re interpretate in relazione alle seguenti necessità
ricorrenti
- realizzazione di un edificio rustico e per abi-
tazione di un coltivatore della zona
- realizzazione della residenza di una famiglia
cittadina che ha scelto Cavoretto come luogo di abi-
tazione permanente o temporanea per villeggiatura,
riqualificazione della casa rustica avita da un abitan-
te di Cavoretto che si è trasferito a lavorare in città o
altrove e ha accumulato una certa «fortuna»
- miglioramento di una residenza per adeguar-
la agli standards di una classe superiore o per ag-
giornarla all'evoluzione degli standards funzionali e
del gusto.
Gli edifici realizzati o riqualificati entro il com-
plesso « T » entrano prevalentemente nelle seguenti
classi tipologiche
— aggregati, originariamente, di edifici rustici
(« tetti »)
- casette rustiche isolate (« ciabot»)
- casette civili con orto-giardino (« villini »)
— piccole « vigne », con abitazione civile adia-
cente al rustico
— « ville » con giardino, costituenti corpi isolati
da eventuali rustici.
I caratteri dei tipi predetti di edificio vengono qui
di seguito illustrati, interpretandoli alla luce delle
vicende di realizzazione e di riqualificazione e delle
necessità assolte.
III.2.1. « Tetti
» .
Erano costituiti originariamente da edifici a ma-
nica semplice, per abitazione contadina e per usi
agricoli (tettoia, stalla, fienile) aggregati a schiera,
lineare o spezzata, su di uno spazio di cortile co-
mune.
Lo sviluppo dei « tetti » nel tempo avvenne sia
per successiva aggregazione di nuove unità edilizie,
sia per trasformazione di unità esistenti ad uso agri-
colo in unità per abitazione, generalmente costituite
da cucina e dispensa a piano terreno e da camere da
letto al piano superiore.
Lo sviluppo dei «tetti» fu generalmente feno-
meno parallelo e concomitante al fenomeno di dis-
sodamento e di messa a coltura di nuovi terreni agri-
coli posti a relativa distanza dal paese. Il confronto
tra le mappe successive disponibili del territorio di
Cavoretto consente di cogliere una rilevante fase di
sviluppo dei «tetti » Gramaglia, Bosco, Rubino e
Lupo nell'Ottocento, parallela al progredire delle
vicende di «roncatura» (dissodamento, terrazza-
mento e messa a cultura) dei terreni della zona dei
Ronchi.
Le vicende di sviluppo edilizio illustrate si so-
vrapposero, in taluni casi (nei Tetti Bosco, per
esempio) a vicende di riqualificazione di una o più
unità edilizie, trasformate da unità «rurali» (di abi-
tazione contadina e di uso agricolo) in unità « civi-
li » , dotate degli standards residenziali e dei caratteri
decorativi propri ai villini e alle piccole « vigne »
coeve della zona (cfr. i punti seguenti).
III.2.2. « Ciabot» agricoli.
Originariamente erano piccoli edifici isolati, di
solito a manica semplice, per uso agricolo e per
abitazione contadina, costruiti su un piccolo podere
in proprietà. Nei vecchi catasti il termine è italianiz-
zato in « chiabotto »; con lo stesso termine vengono
anche indicati piccoli edifici ad un locale per il rico-
vero degli attrezzi agricoli.
Come per i «tetti», la realizzazione di tali edifici
fu un fenomeno concomitante a fenomeni di colo-
nizzazione o a fenomeni di frazionamento delle pro-
prietà e di intensificazione delle colture, come si può
constatare dal confronto delle mappe successive del
territorio disponibili.
La realizzazione di «ciabot» rurali isolati diven-
ne frequente dopo la metà del Settecento (nel perio-
do tra la
Carta topografica detla Caccia, [1762],
e il
[Catasto SERENA, Cavoretto],
1810, e continuò,
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