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stiche attente alla nuova pubblicistica (e con poca

attenzione rivolta alla struttura preesistente del terri-

torio).

In questo periodo risultano assorbiti, e spesso

obliterati, i più vecchi tessuti di borgata esterni alla

Cinta Daziaria del 1853 (cfr. Classe tipologica n. 6),

soprattutto laddove il fenomeno è complessificato e

più intenso per la presenza della grande industria.

Per la giustificazione storica di questo fenomeno

insediativo assume rilevanza particolare anche la

nuova localizzazione dell'industria — ora di regola

nella corona di territorio entro le due cinte daziarie e

soprattutto in contiguità con gli svincoli ferroviari

situata in modo ormai indipendente dalla vici-

nanza con le canalizzazioni, in conseguenza della

generalizzazione dell'uso dell'energia elettrica.

Un carattere preminente a livello funzionale è

costituito dalla promiscuità dell'edilizia residenziale

sia con attrezzature di servizio e complessi di edili-

zia popolare pianificata, sia con antichi contenitori

di attività produttive protoindustriali e industriali (il

fenomeno è evidente soprattutto nella zona Nord).

L'originaria destinazione residenziale con spe-

cifiche attrezzature di servizio configura una struttu-

ra e un'immagine urbana tendenzialmente autonoma

per i vari settori con forti valenze aperte nella dire-

zione di una riconferma residenziale ancorata alla

riconferma di ruoli « centrali decentrati » , di cui sto-

ria, struttura e memoria collettiva appaiono portatri-

ci in nuce.

L'edilizia residenziale prevalente possiede spic-

cati caratteri di casa da reddito intensivo ed è ascri-

vibile ad una serie non troppo ampia di tipi edilizi

caratterizzanti; gli edifici hanno di regola taglio d'al-

loggio medio o piccolo, sistema distributivo collega-

to alla presenza pressoché costante del ballatoio

come carattere tipizzante, forte suscettività in dire-

zione di recupero residenziale o misto.

Sia i caratteri urbanistici e d'immagine, sia

i

caratteri edilizi e di aggregazione microurbana, han-

no un riscontro puntuale in una classe di valori for-

mali, storici, di memoria collettiva, ancora operanti

e ricchi di valenze aperte.

15/ l b « Borgata Lucento «, parte b

16/ 1 b « Borgata Madonna di Campagna » , parte b.

c. La formazione storica di questi tessuti aggre-

gativi

è

dunque tutta ascrivibile alla normativa urba-

nistica dovuta

al

Piano Unico Regotatore e d'Am-

pliamento

del 1908 ed alle sue molteplici varianti

(1925, 1935, ecc.) e riguarda di regola tessuti di

nuova urbanizzazione, che definiscono comparti

disposti radialmente rispetto al centro della città,

lungo la parte più esterna delle direttrici foranee

preesistenti; di esse permangono infatti riconoscibili

nel tessuto urbano i segni residui del tracciato.

La realizzazione di questi comparti urbani corri-

sponde ad una fase matura della industrializzazione

della città, ma si inserisce in processi di formazione

di rendite fondiarie e di posizione estranee alla logi-

ca di formazione dei borghi operai (cfr. Classe tipo-

logica n. 7).

Risultano privilegiate infatti per la formazione di

queste aggregazioni edilizie che sono monofun-

zionali in senso residenziale quelle parti di terri-

torio entro la Cinta Daziaria del 1912 che non erano

state interessate precedentemente dalla localizzazio-

ne dell'industria.

Attorno a tali ambiti, per contro, è cresciuta

con criteri di forte estorsione di rendite fondiarie e

sul supporto normativo del Nuovo Piano Regolatore

Comunale del 1959 una più disorganica intensifi-

cazione ed espansione residenziale e produttiva del

secondo dopoguerra.

d. L'impianto urbanistico tipico di questi ambiti

risulta articolato secondo grandi isolati chiusi, con

cortine edilizie residenziali di architettura omologa,

riferibile a pochissime classi storico-tipologiche. Ne

risulta

una

struttura ed una immagine urbana unifi-

cante, che va segnalata al di là del valore o del-

l'interesse dovuto alle singole forme architettoniche,

risalenti prevalentemente alla stagione culturale de-

gli anni Trenta-Quaranta — per la caratterizzazione

microurbana complessiva, tipica di comparti resi-

denziali portatori, nelle zone periferiche della città,

di significativi riferimenti nell'immagine ambientale

e nella memoria collettiva.

8» Tessuti della espansione residenziale del

Novecento

a. Questi ambiti sono di regola riferibili a loca-

lizzazioni semiperiferiche, in zone caratterizzate da

destinazione residenziale largamente prevalente, di

nuovo impianto e senza ristrutturazioni urbanistiche,

con edilizia relativamente recente (anni Venti-Qua-

ranta del Novecento), completata nel secondo dopo-

guerra.

b. Sono ascrivibili a questa classe tipologica i

seguenti ambiti urbani:

5/3 « Via Novalesa

13/

I «

Via Bardonecchia»

14/1 « Via Baveno - Largo Valgioie

14/2 « Piazza Chironi - Largo Fabrizi »

9. Borgate di originario impianto rurale

a.

Insediamenti con discreto grado di centralità

e di autonomia, espressioni tipologicamente e stori-

camente riconoscibili di culture insediative con base

produttiva rurale di pianura. L'unico esempio rico-

nosciuto entro questa classe tipologica è costituito

da Bertolla, piccolo antico centro rurale e protoindu-

striale con qualche autonomia originaria rispetto a

Torino. La Borgata Villaretto, ad esemplificazione

delle scelte operate, pur avendo un chiaro impianto

rurale, non è stata considerata tra gli ambiti, ma tra i

piccoli nuclei e descritta con scheda, in quanto carat-

terizzata dall'aggregazione di tipi edilizi omologhi e

monofunzionali, senza elementi urbanistici di ag-

gregazione sociale.

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