

La struttura urbana relativa a questi piani corri-
sponde alla nuova fase redditiera della città dell'Ot-
tocento, come specchio di una fase economica ac-
centratrice in Torino di attività amministrative,
commerciali e burocratiche, attenta soprattutto a un
modello di sviluppo sostanzialmente di dimensione
regionale, già aperto a direzioni liberistiche. In que-
sto periodo la costruzione della città passava ancora
attraverso il controllo centralizzato dello Stato (e
dell'autorità militare), mentre l'investimento fondia-
rio urbano era collegato alla affermazione della nuo-
va borghesia e inteso come consolidamento della
proprietà di famiglia.
d.
Gli ambiti raggruppabili in questa classe tipo-
logica hanno grande affinità di impianto urbanistico
e di caratteri tipologici edilizi, riscontrabili, pur nel-
le diverse espressioni architettoniche, anche a fronte
di una normativa edilizia rigida e uniformante (Re-
golamenti d'Ornato del 1843 e del 1862).
Tali ambiti sono costituiti di massima da edilizia
originaria di tipo residenziale borghese, articolata in
complessi di impianto unitario, oppure in insiemi
caratterizzati e ben connotati sia a livello di fabbrica-
to edilizio, sia a livello di disegno urbanistico di
comparto. Le classi tipologiche edilizie sono poco
numerose, stante la prevalente uniformità della ori-
ginaria destinazione residenziale, realizzata in un
periodo storico riconducibile ad una fase economica
di massima omologa e con matrici architettoniche
affini.
Nella linea di evidenziare la struttura, la portata,
la qualità dei risultati edilizi microurbani e urbani-
stici corrispondenti a tali ambiti (sempre realizzati
sul sostegno di piani-progetto rigidamente preordi-
nati e normati), si ritiene che occorrano indirizzi
normativi attenti sia ai caratteri dell'impianto urba-
nistico costituente l'ambito complessivo, sia alla
tutela delle espressioni architettoniche.
Emergono caratteri tipizzanti urbanistici e di
immagine, di valore documentario ed ambientale, e
caratteri edilizi di valore storico-artistico, ambienta-
le, documentario.
b. Sono ascrivibili a questa classe tipologica i
seguenti ambiti:
2/2 «Via Madama Cristina»
3/1b « Borgo S. Secondo - Crocetta » , parte b
3/2 « Crocetta - S. Teresina
5/2 «Corso Inghilterra»
6/ l b «Borgo S. Donato » , parte b
21/ 1 b « Madonna del Pilone - Barriera di Casale »,
parte b
22/1b « Borgo Po - Borgo Crimea«, parti b 1, b2,
b3.
c. La dislocazione territoriale di questi ambiti è
elemento tipico dello sviluppo della città postunita-
ria, ancora collegato al sostegno morfologico del
proseguimento degli assi storici definiti fino agli
anni centrali dell'Ottocento.
I settori relativi corrispondono alla pianificazio-
ne, avviata nel 1853 e decretata definitivamente nel
1868, per l'espansione della città oltre la linea dei
viali di circonvallazione della metà dell'Ottocento,
definita con i
Piani d'Ingrandimento [...] «verso
Mezzodì Ponente », « verso Ponente », « verso
Notte ».
d.
In questi ambiti l'edilizia residenziale appare
omologa per caratteri distributivi e costruttivi e pre-
senta un numero discreto di classi tipologiche. Pre-
vale l'edilizia realizzata sul supporto di piani regola-
tori settoriali, con espansione della città fortemente
ancorata al criterio della produzione di rendite, tipi-
ca della fase
di
preindustrializzazione e corrispon-
dente alle realizzazioni costruttive degli ultimi anni
dell'Ottocento entro la cinta daziaria.
Negli ambiti sono presenti anche scuole e chiese
di impianto coevo (o di poco posteriore) a quello
della residenza, come risultato di una espansione
urbanistica supportata dalle attrezzature di servizio
alla residenza.
Emergono valore o interesse ambientale e/o
documentario nei caratteri urbanistici, valori stori-
co-artistici, ambientali e documentari nelle risultan-
ze edilizie e negli spazi di relazione.
5» Insediamenti settoriali del primo periodo
postunitario
a. 1l
complesso degli ambiti corrispondenti a
questa classe tipologica si riferisce a settori urbani di
prevalente formazione del tardo Ottocento, cioè ad
una fase di urbanizzazione e di forte espansione cor-
rispondente all'avvio della fase industriale.
Gli ambiti sono riferibili a parti di città disposte
di massima all'interno della cinta daziaria costruita
nel 1853, entro la linea spezzata che definiva il terri-
torio urbano soggetto alle norme del
Regolamento
d'Ornato
del 1862.
'Sono compresi nella individuazione operata
anche i settori urbani in destra Po, sviluppati lungo i
primi tratti di Corso Casale e di Corso Moncalieri e
contenuti entro la Cinta Daziaria del 1853.
6» Tessuti minori e lottizzazioni esterni alla
Cinta Daziaria del 1853
a. Questi ambiti si riferiscono a settori urbani o
a stralci di tessuti di nuovo impianto, formati tra
Ottocento e Novecento al di fuori della Cinta Dazia-
ria del 1853. Sono tuttora in gran parte riconoscibili
al di fuori dell'anello della circonvallazione, già re-
dime della cinta daziaria, in corrispondenza e oltre i
Corsi Bramante, Tassoni, Svizzera, Vigevano, Tor-
tona. È stata assimilata a questa famiglia tipologica
la Borgata Regio Parco, analoga per caratteri di
formazione, anche se non per dislocazione territo-
riale.
b. Sono ascrivibili a questa classe tipologica i
seguenti ambiti:
6/2
« Borgata Campidoglio
8/2
« Borgo Vanchiglietta »
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