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l'edilizia per residenza borghese e l'edilizia da red-

dito intensivo, determinando una scarsa presenza di

edifici con destinazione e caratteri architettonici

eccezionali. Al fenomeno si collega infatti, lungo

tutto l'Ottocento, la prevalenza poi consolidata

di originaria edilizia residenziale nelle zone di

nuova espansione quali il Borgo Nuovo, rimasto a

lungo separato dalla struttura della città antica a cau-

sa dei resti materiali della fortificazione e del vallo

esterno (integrati dal 1834 fino ad oltre il 1874 nel

Giardino dei Ripari).

d.

Tali parti della città e precipuamente il

Borgo Nuovo — si configurano dunque come zone

con edifici e spazi di relazione a prevalenza residen-

ziale, di matrice culturale neoclassica od eclettica.

Essi hanno una valida connotazione di forte omoge-

neità ambientale, sia per struttura urbanistica, sia

per la presenza di emergenze architettoniche e di tipi

edilizi riferibili ad importanti stagioni della storia

dell'architettura. Caratteri analoghi sono riscontrabi-

li in Borgo di Po attorno alla Gran Madre di Dio,

seppur con connotazioni della edilizia ricorrente che

corrispondono ad un periodo più tardo, o che deno-

tano la presenza di segni residui dell'antico Borgo in

destra Po.

Emergono, sia nell'impianto urbanistico, sia nel-

le architetture e nello spazio di relazione, valori sto-

rico-artistici ed ambientali e valori di immagine.

3. Borghi extramuranei di antico impianto

incorporati nella pianificazione

dell'Ottocento

a. Questi ambiti corrispondono a tessuti resi-

denziali e misti di antica formazione, originariamen-

te esterni alla fortificazione della città sei-settecente-

sca. Sono localizzati tutti, quelli residui, nel settore

compreso da Ovest a Nord-Est della città, in corri-

spondenza di un territorio che ha conservato fino alla

fine dell'Ottocento la persistenza di attività produtti-

ve protoindustriali frammiste alla residenza foranea.

b. Sono ascrivibili a questa classe tipologica i

seguenti ambiti urbani:

6/ l a

« Borgo S. Donato», parte a

7/3 « Borgo Dora

e

Balón »

2I/la

« Madonna del Pilone - Barriera di Casale » ,

parte a.

c•.

La struttura urbanistica, propria degli antichi

borghi disposti al di fuori delle porte della città anti-

ca, riflette i caratteri tipici della aggregazione origi-

naria spontanea, con sviluppo prevalente disposto in

modo lineare lungo la via di adduzione alla città,

carattere questo che risulta ancora significativo e

connotante per questi contesti.

La duratura persistenza delle funzioni di transito

assunte da queste vie d'accesso ha comportato pro-

cessi di trasformazione edilizia degli edifici, normati

anche dalle successive regolamentazioni urbanisti-

che e d'ornato. Vi corrispondono pertanto classi ti-

pologiche edilizie diversificate (ascrivibili anche a

tempi recenti, ma non recentissimi), con un proces-

so di riqualificazione funzionale che ha comunque

privilegiato la direttrice principale di sviluppo (Via

S. Donato, ad esempio, rispetto al più omogeneo

tessuto retrostante).

d.

Risulta caratterizzante di questi ambiti una

generica, spesso soltanto apparente, dequalificazio-

ne fisica delle strutture edilizie e dell'ambiente ur-

bano, controbilanciata per contro da una consistente

connotazione di vitalità economica, in senso terzia-

rio, anche superiore, ascrivibile anche alla contigui-

tà con ambiti urbani di grande centralità. Emerge,

quale carattere tipizzante, la compresenza di resi-

denza e protoindustria, motivata dall'antica presen-

za di canali.

Appaiono in parte latenti, ma ancora recuperabi-

li, valori di aggregazione urbanistica e di caratteriz-

zazione d'ambiente (con qualche significativa pre-

senza architettonica isolata).

Tali valori, anche se di difficile esplicitazione,

sono tuttavia elementi irrinunciabili al fine di una

corretta riqualificazione di questi particolari, fragi-

lissimi, comparti della struttura attuale della città.

4. Parti dell'impianto urbano preunitario

pianificato secondo assi storici

a. Questo tipo organizzativo urbanistico

è

rife-

ribile ad un insieme di ambiti costituenti definite

parti di città, che corrispondono al progetto e alla

realizzazione in espansione della città preuni-

taria e dell'immediato periodo postunitario, entro la

linea dei viali della circonvallazione « militare » di

metà Ottocento (Corso Regina Margherita - Lungo

Po Cadorna e Cairoli, Parco del Valentino, Corso

Marconi, Corso Re Umbe rto, Corso Vittorio Ema-

nuele II, Corsi Inghilterra e Principe Oddone), con

edilizia realizzata lungo l'intero secondo Ottocento,

con poche sostituzioni del periodo recente e senza

alcuna ristrutturazione urbanistica.

b. Sono riferibili a questa classe i seguenti am-

biti:

1/3

« Espansioni ottocentesche verso Porta Nuova

e l'ex Cittadella»

1/4

« Espansione ottocentesca di Vanchiglia»

2/1

« Borgo S. Salvatore »

3/1a

« Borgo S. Secondo - Crocetta » , parte a

7/1

« Corso Principe Oddone »

8/1

« Borgo Vanchiglia » .

c.

L'individuazione degli ambiti raggruppa di

massima il suolo pianificato a partire dall'ultimo

periodo carlalbertino fino alla espansione normata

dal

Piano di Ingrandimento della Capitale

(1850-

1852), con nuove parti di città definite sul supporto

dei Regi Decreti del 1851 per la zona di Porta Nuova

e per il settore occidentale di Porta Susa e di Regio-

ne Valdocco, e del 1852 per la Regione Vanchiglia;

raggruppa inoltre i terreni già occupati dalle opere

militari della Cittadella

(Progetto d'ingrandimento

[...] verso l'ex Cittadetta,

1856-1857).

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