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al Municipio il

30

agosto

1851

per l'opportuno assenso del Con–

siglio edilizio; ma avendo la Commissione dovuto rinunziare a

quel progetto perch è l'artista intendeva apportare delle modificazion i

in diminuzione del modello approvato, presentò invece all'approva–

zione definitiva il disegno del Quarcnghi che il Consiglio comu–

nale approvava il 19 febbraio 1852.

L'erezione del monumento fu cominciata il 17 giugno 1852

c della cerimonia pel collocamento della pietra fondamentale si

stese opportuno atto, del quale una copia conservasi negli archivi

della nostra città.

Nella base si rinchiusero: i numeri 14

1 C

142 dell a

Gazzetta

del Popolo

del

1850

che contengono il programma del monumento

come ideato dal Govean ; una copia della legge Siccardi , alcune

monete, semi di riso ed altri cereali,

grissini

e una bottiglia di

vmo.

Gli impresarii Allocco e Pirovani s'assunsero la costruzione del–

l'opera pel corri spettivo di lire

50

mila; diresse i lavori lo ste sso

Quarenghi ed il monumento fu completamente finito 1'8 di set–

tembre 1853.

Si erano raccolte poco meno di

70

mila lire e alla chiusura dei

conti rimasero ancora disponibili circa

6500

lire, come appare dal

rendiconto

pubblicato dalla Commissione nella

Garzetta de l Popolo

dell'

I I

novembre stesso aJ;lno.

Quella rimanenza di lire 65°° fu poi dalla Commissione desti–

nata, una metà per ciascuno, ai monumenti di Giob erti in Torino

c dell' Alfieri in Asti, pei quali erasi aperta pubblica soscrizione.

L'obelisco, in granito rosso di Baveno, porta scritti sulle quattro

faccie i nomi (circa ottocento) di tutti i Municipi dello Stato che

concorsero colle loro oblazioni alla costruzione del monumento,

del quale sarà eterna la testimonianza, se non l'alto pregio artistico.

I naturali nemici della legge, che dall' obèlisco ricevette qua si

consacrazione popol are, scagliarono le più basse e grossolane im–

pr ecazioni, col pretesto di giudicare arti sticament e il monumento

stesso.

Ma il giudizio del pubblico sano non ebbe a patirne la menoma

influenza. Completament e inoffensive r imase ro qu elle acerbe ire ,

vomita te da una sfrena ta passione di mondano imp erio che la ra–

gione di liberi istituti sottomet te, vince, ed atterra.

Altri criticarono il monumento, qual e monumento

J

attendendo

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