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Nel 1855 scaturirono contemporaneamente due grandi idee: l'in–

glese Tommaso Bartlett immaginò una perforatrice a cilindro oriz–

zontale e ad azione diretta mossa dal vapore di una locomobile,

ed il ginevrino Daniele Colladon propose di introdurre in galleri a

una locomobile ad aria compressa, i cui stantuffi dovessero spin–

gere contro le roccie gli utensili destinati a praticar fori.

A Chambéry ed alla Coscia presso Genova furono fatti esperi–

menti con soddisfacente risultato meccanico, ma si avvisò che sa–

rebbe stato impossibile il far operare la macchina introducendo il

vapore a grande distanz a dallo sbocco della galleria , ove già di–

fettava

l'aria

respirabile.

Si cercò allora di cambinare i due sistemi , ed il problema,

lungo tempo e profondamente studiato, fu risolto finalmente dagli

ingegneri Sommeiller, Grandis e Grattoni , de' quali i primi due,

fin dal 1846, erano stati mandati dal Governo nel Belgio ad at–

tendervi a studi ferroviari.

I tre valenti campioni, fra i quali il Sommeil\er era il genio

della meccanica, mentre il Grattoni era il genio organizzatore ed

il Grandis quello del calcolo, seppero afferrare la questione dal

suo vero lato. Considerarono l'aria compressa non unicamente

come forza motrice, ma come mezzo di trasformare la forza mo–

trice ad essa acquistata mediante la compressione esercitata da un

qualsiasi motore.

E trattavasi di trovar modo efficace di comprimere l'aria per

valersene come forza dinamica, e lo seppero trovare. Qui sta la

gloria loro, che nessuna invidia, nessuna ingiusta pretesa di teorici

reclamanti priorità di invenzioni, mentre applicazioni pratiche non

avevan trovato mai, valse, nè varrà ad oscurare.

Gli ingegneri Grattoni, Grandis e Sommeiller furono chiamati

nel 1854 a fare esperienza dell'applicazione del sistema dell'aria

compressa, da essi indefessamente studiato, alla propulsione dei

convogli alla salita dei Giovi. Il progetto da essi presentato fu

accolto favorevolmente dal Parlamento, il quale assegnava un fondo

di

120,000

lire per le spese di esperienze.

Ma nel mentre che le si stavano facendo sorse luminosa l'idea

di applicare il sistema ad impresa ben più grande; si pensò di

studiarne l'applicazione al traforo delle Alpi, ed il conte Cavour,

sempre strenuo iniziatore e promotore di grandi cose, senza in-