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Fu fra i più premurosi a consigliare la guerra contro l'Austria.
Nelle elezioni generali del maggio non riesci eletto deputato:
ma nelle suppletorie fu eletto da quattro collegi. Optò per Torino,
sedette alla Camera colla Destra, sostenendo il Ministero Balbo.
Al Collegno succeduto al Balbo vivamente consigliò di far en–
trare Gioberti nel Gabinetto. Venuto il Ministero Pinelli, il Cavour
si fece suo validissimo difensore, come anche lo fu del Ministero
Gioberti,
benchè
nelle nuove elezioni non riuscisse più deputato.
Dopo la rotta di Novara venne il Ministero D'Azeglio, di cui
il Cavour, richiamato in Parlamento, si fece gagliardo sostenitore.
Altamente approvò le decisioni prese dal Governo col celebre pro–
clama di Moncalieri.
Ai lavori parlamentari partecipò con grandissima attività: fattosi
propugnatore della legge per l'abolizione del foro ecclesiastico,
il
7 marzo 1850 pronunziava un discorso rimasto celebre e che gli
cattivò
molte simpatie fra il partito liberale.
Morto Pietro di Santa Rosa il Cavour succedevagli nel Mini–
stero di agricoltura, industria e commercio il giorno
II
ottobre 1850.
Vi si procacciò la gloria di far prevalere i principii di libertà eco–
nomica ostinatamente avversati nelle due Camere.
Nell'aprile 1851 diventò Ministro di finanze.
Avea da lunga mano maturato il disegno di ricomporre i par–
titi parlamentari e di allargare la base sulla quale poggiava la po–
litica governativa, onde postosi d'accordo con alcuni deputati del
centro sinistro, iniziò pratiche per la formazione di una maggioranza
parlamentare efficace. Queste pratiche con sommo senno condotte
riescirono contro l'aspettazione di molti. Il Cavour ne faceva pub–
blica dichiarazione
il
5 febbraio 1852.
Tra esso ed
il
D'Azeglio erano nati dispareri; sembrava a questi
che il Cavour tendesse a preparare piuttosto che ad aspettare gli
eventi. Queste divergenze crebbero e si fecero palesi quando, per la
morte del Pinelli, fu d'uopo che la Camera si scegliesse un nuovo
presidente. D'Azeglio voleva il Boncompagni ; Cavour proponeva
Rattazzi e questi riesci. Pochi giorni dopo, cioè
il
16 maggio 1852,
il Ministero rassegnava le sue dimissioni: l'Azeglio chiamato a com–
porre il nuovo Gabinetto ne eliminò
il
Cavour, ' il quale approffittò
delle vacanze parlamentari per fare un viaggio all'estero, durante
il quale ebbe ad avvicinare il presidente Luigi Napoleone.