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D'Azeglio lasciò il Ministero in fin dell'ottobre ed al Conte
Cavour fu affidato l'incarico di formare il nuovo Gabinetto che
trovossi costituito il 4 novembre, rimanendo al posto di ministro
della guerra
il
generale La Marmora ad attestare che la nuova
Amministrazione era risoluta a nulla mutare nell'indirizzo delle
cose militari.
In seguito al colpo di Stato del 2 dicembre 1852, egli stimò
necessario affermare altresì, che l'indirizzo liberale del Governo
Sardo non sarebbesi per ciò in nulla mutato.
Si fu nel febbraio 1853 che venne la famosa e generosa pro–
testa del Piemonte contro l'Austria pel sequestro dei beni degli
esuli lombardi.
La questione finanziaria si era andata aggravando sempre e dei
malumori seppero approffittare i partiti estremi per aizzare le pas–
sioni contro il Conte Cavour, onde la sera del 18 ottobre J853
ebbe luogo un tumulto prontamente represso e generalmente ri–
provato.
Nel febbraio 1854 cominciò il Conte di Cavour a sostenere il
parere .che
il
Piemonte dovesse prendere parte alla guerra contro
la Russia, partito contrastatissimo e che non riesci a concretarsi
in trattato che ' nel gennaio J855, e portò alla avventurata spedi–
zione di Crimea.
In seguito alle proposte fatte dall'Episcopato Subalpino in occa–
sione della discussione della legge sulla soppressione dei conventi,
si ebbe una crisi ministeriale la quale fu però brevissima. Dopo
pochi giorni, cioè il 3 maggio, il Conte di Cavour con splendido
trionfo era richiamato alla presidenza del Consiglio.
Nel novembre 1855 il Cavour accompagnava il Re in Francia
ed in Inghilterra, ed il giorno 25 del febbraio dell'anno seguente
presentavasi al Congresso di Parigi come primo plenipotenziario
sardo. Si fu nella seduta dell'8 aprile 1856 che egli fece udire al–
l'Europa, con magnanimo slancio, la voce d'Italia.
Il 29 aprile, dopo breve gita a Londra, era di ritorno a Torino,
fregiato del collare dell'Annunziata e chiamato al Ministero degli
affari esteri. Il suo contegno al Congresso gli valse manifestazioni
di gratitudine da ogni parte d'Italia.
Dopo il Congresso la politica del Conte di Cavour mirava ad
apparecchiare il paese ed a procurargli alleanza efficace e sicura.