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da quelle gelature che la moda imponeva, pareva slancio di genio
nuovo e sublime, e tali furono credute quelle del Brofferio.
Il Brofferio intanto studiava giurisprudenza, o, per dir meglio,
frequentava le scuole della facoltà di legge, ottenendo finalmente la
laurea d'avvocato a circa vent'anni, e soddisfacendo così al vivis–
simo desiderio del padre suo, medico assai distinto, che lo voleva
avviato a qualche carriera più promettente e più decorosa ed ono–
revole, come dicevasi allora, che non a quella tanto incerta e poco
stimata dell'autore drammatico.
Non ismise però così tosto ogni attrattiva all' arte di
Talìa,
che anzi con invidiabile facilità d'immaginativa trovò argomento
per una ventina ancora fra tragedie, drammi, commedie e farse
d'ogni natura che, rappresentate dapprima con qualche successo,
non poterono tuttavia nè sostenersi a lungo, nè rivaleggiare con le
più moderne e meglio concepite produzioni, imperocchè
«
nessun
progetto, nessuna distribuzione, nessuna traccia nè di atti, nè di
scene, nè d'intrigo, nè di caratteri, nè di situazioni
»
concorreva
a presentar studio di costumi o di passioni, a sviluppare un .argo–
mento preconcetto che,
il
più delle volte, mancava esso pure.
Se nelle produzioni drammatiche del Brofferio rilevasi un'ingegno
originale, tutte però risultano dettate a caso, senza studio psico–
logico, scucite, inconcludenti; sì che anche quelle che all'autore
parvero capolavori, quali
il
Cugino
nel campo della vera commedia,
ed il
Vitige
in quello delle politiche allusioni, vennero tosto e com–
pletamente dimenticate.
Voglioso di vita artistica,
il
Brofferio, fatto tesoro degli scarsi
guadagni che dal teatro ritraeva, si dette a viaggiare l'Italia, la
Francia ed altri paesi, trattenendosi poi più a lungo in Parigi ed
ivi vincolandosi d'amicizia coi migliori letterati, artisti e politici di
quei tempi, attendendo sempre, benchè assai meno indefessamente,
a' suoi prediletti studi drammatici.
. .
In quelle voluttuarie peregrinazioni le già poche risorse si fecero
minime, e di ritorno in patria s'avvide ch'era tempo consacrarsi
a più sicura e lucrosa occupazione onde provvedere ai bisogni suoi
non solo, ma a quelli eziandio della propria famiglia, di cui era
l'unico maschio con sei sorelle.
S'adattò allora da praticante avvocato nello studio del procura–
tore Vayra: e già la non comune intelligenza, l'inspirazione fecon–
dissima, la facoltà somma del parlare, presagivanlo luminare del Foro