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neroso;
il
popolo vedeva in lui un sostegno, un conforto, un
accenno di speranza e perciò divenne oracolo suo e tale si man–
tenne nei suoi venticinque anni di vita, protestando sempre contro
ogni
servilità,
contro stolte ed antiquate usanze; sferzando coll'arma
formidabile del ridicolo la vita molle, snervata, inutile delle alte
classi, della fiacca gioventù. In questo
il
Messaggiere
fu vero e po–
tente educatore: sostenendo la libertà dell'arte apparecchiava le vie
a condurre a rigenerazione politica.
Arditamente scrivendo sulla sua bandiera letteraria e politica il
motto
'R..iforma,
dava alla gioventù una scossa animatrice e prepa–
ravala alle lotte per la libertà. Questa propaganda del
Messaggiere,
parmi, lo ripeto, la più bella e la più splendida gloria di Angelo
Brofferio che, se pur fu sommo criminalista, oratore di gran polso,
di molta passione, di altissima efficacia, non fu poi, a fatti, nè pru–
dente, nè avveduto politico.
D'ogni espandersi di libertà fautore caldissimo, promotore in–
defesso ed imperterrito, narrò con penna di poeta
più
che di storico
le vicende del risorgimento della Grecia. Colle
Scene Elleniche,
che
destarono entusiasmo indicibile,
il
Brofferio fece eccheggiare in Italia
il grido di libertà lanciato dalla Grecia contro la tirannia dei turchi;
accennò all'Italia come si dovesse combattere e morire per la patria;
ne' giorni in cui peggio imperversava nella penisola il despotismo, egli
aveva il coraggio d'inneggiare alla repubblica greca e di cantarne
le glorie e le grandezze, di ricordare con entusiasmo e con rive–
rente affetto
la
splendida coorte de' suoi martiri patrioti.
Scrisse dappoi, e quando già vivevasi sotto libero governo, i
Miei
tempi,
opera che, quantunque rimpinzata sul suo finire di inutilissimi
e per nulla interessanti riproduzioni di notissimi discorsi parlamen–
tari, rimarrà per lungo tempo ricercata e letta, come quella che
presenta amplissimo quadro e mordacissima satira sul vivere e sul
governare ne' tempi d'assolutismo.
Merito questo che condivide colla
Storia del Piemonte.
Senonchè
in questa trovi un cronista informatissimo, quasi sempre fedele,
benchè appassionato ed arnenissimo ; in quelli invece, o almeno
nella maggior parte di essi, scorgi lo sfogo d'animo del poeta,
dell'osservatore acuto, dell'uomo politico offeso, del mordacissimo
censore.
Nel
1860
Re Vittorio affidava al Brofferio il delicato e difficile
còmpito di scrivere la storia del Parlamento Subalpino iniziatore