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Non farà adunque meraviglia se la patriottica Torino, iniziatrice
del risorgimento nazionale, cercasse occasione propizia per eter–
nare al popolo con un ricordo grandioso e durevole le gesta glo–
riose di questo eletto campione della reale stirpe di Savoia, e del
Principe che primo solennemente riconobbe gli Statuti e i privi–
legi della città, di cui ancor oggi esiste copia manoscritta nel Museo
Civico.
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L'occasione desiderata non tardò a presentarsi. Il matrimonio
del compianto Re Vittorio Emanuele con l'Arciduchessa Maria
Adelaide d'Austria, celebratosi in Torino il 12 aprile 1842, pose
in animo al municipio di festeggiare il lieto avvenimento coll'i–
naugurare in tal giorno una statua che ricordasse il prode guer–
riero, il sapiente reggitore di popoli, Amedeo VI di Savoia, il
Conte Verde.
Il primo modello di tale statua fu modellato dallo scultore Bo–
gliani e stette lungamente nel cortile del Palazzo di Città a testi–
monianza della lieta occasione che ne aveva suggerito il pensiero.
Il Re magnanimo Carlo Alberto, sensibile alla cortese idea dci
rappresentanti della sua diletta Torino, che scppero in quella so–
lenne circostanza evocare una delle memorie più onorevoli della
augusta sua Casa, si impegnò poco dopo di far eseguire sulle
traccie di quello altro monumento, che, fuso in bronzo, fosse di or–
namento ad una pubblica piazza.
Il cav. Pelagio Palagi, distinto scultore, fu il prescelto dal Re a
dare il modello del nuovo gruppo, e postosi all'opera nel 1844 lo
condusse a termine nel 1847 in un apposito locale all'uopo adat–
tato, attiguo alla fonderia Colla. Quest'ultimo ne assunse la fu–
sione pel prezzo di
L.
130,000,
che colle altre spese di modella–
tura, di fondita , del piedestallo, di trasporto, collocamento, ecc.,
lavoro compiuto in 3 anni, portò il costo complessivo del mo–
numento al Conte Verde, come ora lo si ammira in sulla piazza
detta del Palazzo di Città, a circa lire
270
mila; dispendio ben
degno del reale committente, ma non certamente del pregio arti–
stico dell'opera.
La
statua modellata dal Bogliani che servì di primo passo al