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ragliò completamente le compagnie milanesi, capitanate dal Conte

di

Virtù,

in decisiva battaglia sul fiume Chiesi, 1'8 maggio 1373.

Questa serie non interrotta di successi non è a dire come coprisse

di gloria il Principe di Savoia e lo rendesse temuto,

talchè

anche

i

Visconti finirono di accordarsi con lui nel

1378

e conclusero pace

nel Castello di Pav ia.

La fama che ben a ragion e faceva di Amedeo VI il principe più

saggio, accort o e valoroso che fosse a' suoi tempi lusingò le pos–

senti repubbliche di Genova e Venezia a valersi della sua mediazione

e del suo consiglio per veder modo di comporre transazione alle se–

colari discordie che quei Governi inimicavano a proposito del possesso

dell'isola di Tenedo e della via agl' importanti traffici della Tana.

I delegati delle due repubbliche e quelli di altri pre tendenti si

raccolsero a consiglio in Tori no, nel castello di Porta Fibellona ,

posto ove è ora il Palazzo Madama, e dopo lunga disputa s' accor–

darono nel lasciar ad Amedeo l'isola di Tenedo e che

geno–

vesi,

veneziani navigassero alla Tana ( 8 agosto

q8 I) .

Le battaglie, già molte, che il nome di Amedeo VI aveva n reso

tanto illustre e ammirata la sua militare perizia , non soddisfacevano

ancora l'animo bellicoso del Conte Verde, nè a parer suo gli ap–

portavano quella gloria cui incessante agognava.

I consigli ancora di Urbano V, papa, lo decisero a quella me–

morabile impresa nell'Oriente in soccorso dell'imperatore greco Gio–

vanni Paleologo vinto già dalle selvaggie orde turche condotte da

Stratimiro

II.

Raccolse Amedeo danaro quanto potè ne' suoi Stati e dal p:lpa,

e con le sue genti, quelle che i Visconti gli fornirono, altre che

volontarie o prezzolate lo seguirono, giunse in Vene zia con brillante

corteo di principi e cavalieri che al p:lr del lor Signore indossavano

magnifiche vesti di velluto verd e riccamente trapunte coi nodi d'amo re.

Con galere venete, liguri e marsigliesi, noleggiate con grave di–

spend io, salpò da Venezia e fece vela alle terre che i turchi occu–

parono. Lor tolte Gallipoli, Mesembria, Lassille e Lernona, pose

vigoroso assedio a Varna, la

più

forte città dei Bulgari .

Vista la

rnala

sorte Stratimiro venne ad accordi; rilasciò l'im–

peratore Paleologo che aveva fatto prigioniero e scese a patti col

vincitore Amedeo.