Un altro esemplare sta nel Museo Civico
in Milano, e un disegno messo a oro è nella
prima pagina di un MS. della Trivulziana,
che è un poema in onore del Maresciallo,
del 1499-1500. Questo appartiene al Conte Del
Mayno, il padre del quale lo comperò da un
antiquario or sono trent’ anni. Io, credendo
di aver fatta una bella scoperta, l ’annunziai
in un’adunanza ai miei colleghi. Ma uno di
essi, con un risolino di compassione, — Ella
crede, mi disse, che sia antica, ma è moderna;
ne ho veduta un’altra pochi giorni or sono.
— E dove, di grazia? — Vada all’Esposizione
moderna, e nelle Sale dell’Arte applicata al
l ’industria troverà la compagna —. Non ve
devo l ’ora che venisse la dimane. Andai, cercai
tra i bronzi del Michieli e tra quelli del Tis e
Lomazzi, ma non vi trovai che le statue del
Colleoni e del Gattamelata, e seppi da quei
signori che non avevano avuto mai e nè pure
avevano veduto una statua equestre del Tri-
vulzio.
— E tu, che cosa dicesti allora?
— Dissi che era stata una
burletta e
risi.
La « Statua (del secolo XV I) » di N. 17,
è un Imperatore, e mi pare che sia antica,
ma potrei ingannarmi. La « Copia dell’antico
(secolo XV II) » di N. 19, è un Bacco dor
mente. Il « Gladiatore, copia dall’antico (fine
— 189 —