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ammirabilissima è questa colla lettera I che

riempie tutta la pagina. La comperò in Ge­

nova, nell’ anno 1416 a dì 2 di maggio pel

prezzo di fiorini 55 in oro, Bertone da Costa­

mezzana in Val di Taro dal signor Adano

Centurione, per commissione di D. Gaspare

Aymerico canonico e massaro della chiesa

di Albenga, che pagava quel denaro per gli

eredi del q. Pietro Rosani da Albenga, il

quale lasciò questa Bibbia alla detta chiesa

in suffragio dell’ anima sua. Meriterebbe una

esatta illustrazione, ma come fare? Il tempo

mi stringe

a sbrigarmi.

La «

B

ibbia

isto riale

(N. 14) e l ’ altra

(N. 15) sono due bei codici del secolo XIV.

Il

Q

uinto

C

ur zio

,

traduzione di « Pier Can-

« dido Decembrio segretario di Filippo Maria

< Visconti cui la dedica, colla data 21 aprile

« 1438 > è un codice pregevolissimo, e se ne

deve la scoperta e l ’ acquisto al marchese

E. D’Azeglio.

Il

F

rammento

di

M

essale

della Cattedrale

di Albenga (N. 19) è un bel lavoro italiano

della fine del secolo XV, e dono di Leonardo

Marchese, vescovo di quella chiesa dal 1474-

1513. Alla stessa cattedrale appartiene il

B

r e

­

v ia r io

di N. 31, dello stesso tempo e dona­

tore del precedente.

Il

P

ontificale

(N. 32), appartenente alla

195