8) PROEU A , DOM INI PRAEM IA ! -
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e d'argento coll’effigie del Principino e con i motti
suddetti, alludenti alla felicità del popolo per la na-
scita d'un erede alla stirpe Sabauda ed alle graiie di
che il bimbo era fornito. L'effigie di Culo Emanuele I
su queste medaglie viene cosi ad essere la prima e
più antica che ci sia pervenuta di tanto Principe.
4) DEUS TUTELARIS FAMILIAE JUUORUM -
Dio è il protettore della Famiglia dei Giuli (ossia di
Eroi).
(Corona d’alloro).
Il medaglista Pier Paolo Romano nei primi tempi
del Regno di Carlo Emanuele I coniò questa me
daglia in omaggio al figlio di colui che aveva mera
vigliata l’ Italia col suo valore e col senno politico.
Il motto scelto è l'espressione sincera d'un popolo
rigenerato a vita per la virtù del Principe: Dio che
tutela una famiglia di Eroi guiderà pure a gloriose
gesta il Regno di Carlo Emanuele I.
5)
SPES NUTRIT PAHENTIAM
-
La speranza
alimenta la pazienza.
(Bambino che pesca «olla riva di na fiume).
Per l'impresa ginevrina del 1582. Più che una
divisa fu un augurio:
la speranza
che il giovane Duca
cresca saggiamente e compia un giorno opere grandi
alimenta la pazienza
neU'educario degnamente, sì come
il bimbo che pesca non bada a tempo e pericoli pur
di trarre giovamento dalla sua lunga attesa. Altri
intendono che la speranza di riuscire nell'intento
avrebbe alimentata la pazienza dcll'aspettare le con*
dizioni favorevoli all'impresa. Ricordiamo difatti che
il bellicoso e giovane Duca nel 1582 tentò arditamente,
ma invano, la riconquista del Ginevrino, per cui da
lungo tempo g ii volgeva nell'animo accorti disegni.
6)
PRAEftOO ET POENA
-
Con il premio e con la
pena.
(Cotona d’alloro. Medaglia).
Esprime la volontà di premiare le buone azioni e
di castigare le cattive; cosi la giustiaa rigidamente
osservata avrebbe fatto rifiorire il paese.
e ridotti a cattivo partito, rinnovarono l'antica al*
leanza col Duca, lasciando Ginevra abbandonata a
se stessa. L'impresa ha pure un significato allegorico
morale.
9)
PARVA LiCET
-
Sebben picroia...
(Vascello arrestato dalla remora in alto mare).
Motto assunto da Carlo Emanuele — quando era
dubbioso di parteggiare per Francia o per Spagna —
per insegnare che un piccolo intoppo può talvolta
compromettere la riuscita di grandi cose. Raccontasi
in proposito uno spiritoso aneddoto: giocando egli
con Enrico
IV
e ponendo al gioco varie monete
d i
Francia e di Spagna, il Re gli domandò quali
d i
quelle gli sembrassero di maggior peso. « Quelle — ri*
spose — dove io metterò il mio grano » che era moneta
savoina.
10) FERTQUE REFERTQUE
-
Egira e rigira...
(Medaglia con Armi di Savoja e di Spagna. 1590).
Motto tolto dall’emistichio vergiliano (
Eneide
, IV,
v. 438, e
X II,
v. 866) e inciso su medaglie del 1590,
coniate per l'imprese tentate dal Duca e
d «ll»
Du
chessa contro Ginevra, il Delfinato e la Provenza,
infestate dagli Ugonotti, capitanati dal Maresciallo
di Lesdiguières.
11) OMNIA DAT QUI JUSTA NEGAT
-
Tutto
dà chi giustizia nega.
(Braccio impugnante una spada).
Nel
1630 vistosi costruito a
«aitarsi dalla parte
della Spagna, fece battere monete d'argento con ta li
motto ed impresa, persuadendosi che la Francia restia
a concedergli quanto eg li aveva chiesto, e specialmente
Pinerolo eoa le v a lli d i Oubt e Fenestrate, sarebbe
stata obbligata a cedere. Disgraziatam ente la
del Duca, avvenuta in
tu tte le nobili sue speranae. I l
parole d i Cesare presso Lucano e
manoscritta del Thesauro neO'edis.
é
1660,
pag.
911,
vo i. I, che trovasi nella
S. M . il Re in
7) NEC DEGENERO -
Nm traligno.
(A fd i rimiraste il sole).
D ivisa assunta su medaglie del 1584, quando il
Duca recossi a Saragossa par il suo asatrimooio eoa
C atterà» d 'A ustria fig lia d i Filippo I I Re d i Spagna.
Eg li era pure degno del suo valoroso padre che aveva
già sposata — in Margherita d i Francia — una vir*
tuosisaima fig lia e sorella d i Re.