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come voci di cani contraffatti, h. nessuno ci toglieva

dalla niente che i pitoni acciambellali al primo

piano ili una dispensa, su una collinetla di barn-

lumia sporca, nemmeno se pizzicati con la punta

... finché non scoprivano la baracca a scartam ento rid o tto dot tiro paesano

della frusta, si sarebbero degnati di aprire un

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chio. avrebbero interrotto il filo lungo del loro

letargo.

C 'era da far fatica a nascondere con la mano la

scatola degli sbaditili se in mezzo a lineila pioggia

di st aglii puntigliosi ed annoiati, un grappolo della

vigna dei

/talloncini colorali non si fosse ogni tanto

staccato al venditore ambulante, ispirandogli una

mimica inutile, vociferante ed allarmata da ma­

rionetta.

L'attrazione di quella improvvisata mongolfiera era

enorme se tanti sguardi [tolevano puntarsi contro

il cielo, come per l'apitarizione di una cometa. Era

la sorpresa che entrava, senza preavviso, /ter la

scala di servizio. Ma non c'era da far grande affi­

damento in queste estem/foranee risorse. E con una

[tazienza da benedettino ed un occhio da guardia

investigativa si [terluslrava tra le quinte e le ribalte

ilei baracconi. I

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sirena, fiero, poteva fwr noi am­

mollare nell acqua a lungo decorso come certi [tesci

affumicati, e la donna-cannone esplinlere sotto la

carica di grasso; e la coppia dei nani mettersi d 'im ­

pegno a far risaltare la sua microscopica piccolezza,

(dirazzati di un incitmmovibile disincanto la nostra

ammirazione non si destava a nuelle a/ifiarenze.

Trop/ta gente camuffata da indiani o da /tellirosse

gonfiava le gote arrampicata su sgabelli e pilastri.

imbiutando trombe nell'atteggiamento di straordi­

narie bevute. Ed era l ’insistenza, la pervicacia di

quei richiam i che ci disamorava. C i allontanavamo

infastiditi misurando grandi [tassi; ci scuotevamo i

vestiti come se già fossimo stati raggiunti dalla fa ­

rina bianca, dalla [ntlvere del trucco. Finche non

scoprivamo ap/tartala. umile e mmlesta. arnie una

ragazza camftagnola. la Itaracca a scartamento ri-

dotto del tiro paesano. Lungo gli assiti di certe

scansie accostate alle pareti di fondo si alzava

pile di fiaschi e bottiglie dai colli rotti, castelli

d

scatole di latta vuote. I ricami dei frantum i e i mar

chi delle ammaccature erano la testimonianza delli

ferite e delle contusioni che avevano provinalo fu

riosi combattimenti. Una damigiana dal collo sbre

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ciato, sjtoglia e capovolta, tenuta appesa al soffitti

con un frammento di fil di ferro, dondolava

/n

quell'assortimento di recipienti rotti e di rima

sugli, come un pendolo assurdo.

Il padrone del tiro, accostato al banco che chiù

deva l'ingresso della baracca, con tre palle di [tezzt

in mano aspettava i clienti. S i facevano avanti

tipi più imprevedibili. Squadravano con un'oc

cliiata l'ordine di tutta quella batteria, afferravano

una manciata di ftalle. e le scagliavano con unt

furia distruttiva su quei bersagli compositi e magri

che. col/liti, piombavano giù con un fragore di

piatti e di vetri rotti. Il divertimento era quanto

di più balordo e melenso si [totesse immaginare

Ma a considerare il calore e la foga dell'im provvi

salo tiratore alla cui fantasia le scatole di latta con

tuse e le bottiglie sbrecciate si trasformavano in

facce di nemici inopinati, a vedere e udire gli in

coraggiamenti e le voci d'aizzo del [ladrone del tiro,

la scena diventava di una bellezza epica ed assurda

La rabbia, il tras/torto, l'eccitazione, l'impegno

erano tanti che un osservatore freudiano avrebbe

: 'RfsGETI DI COSTRUZIONI CHERIPORTARONOPAREREFAVOREVOLEDELA

SOMMISIONE IGIENICO-EDILIZIANELESEDUTE1-8-2 LUGLIO1938-XVI

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L'a ttra ilo * *

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pensato che quel divertimento-sfogo. servisse da

valvola di sicurezza, da esftedienle

/ter evitare lo

scoppio di tanti odii rientrali. Il tiratore, infatti

,

esaurita la st atola dei suoi proiettili, pagava con­

tando su una mano gli spiccioli con calma. e si al­

lontanava con itasso leggero. Sembrava un angiolo

appiedato.

SALVATOSI GATTO

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