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N, stato molto discusso attorno a questo

ad esco del ’400. rinvenuto, durante i lavori

di restauro dell'antica chiesa di S. Agostino,

nella cappella terminale della navata laterale

dc-tra. Rappresenta due uomini d'arme, prò*

strati dinanzi a una Madonna in Trono dal

manto azzurro, in atto di rendere omaggio

reverente alla divinità che si rivela in tutto

il -no splendore. Il primo, dai lineamenti trac*

ciati con rude espressione nel volto, secondo

l'interpretazione spontanea di molti critici di

arte, raffigura il conte Francesco Bussone di

Carmagnola e il secondo personaggio un sem­

plice scudiero che imita il suo signore nella

manifestazione di religiosità. A confermare

questa ipotesi, fondata su basi non dettate

solo dalla fantasia, bastano due realtà storiche

che ci rivelano il conte grande amico degli

Agostiniani e benefattore della chiesa stessa,

ove la sua immagine sarebbe stata raffigurata

in segno di perpetua riconoscenza.

Grazie agli studi interessanti del Can. Mar­

chetti e alle sue appassionate ricerche è pos­

sibile ammirare molte opere pittoriche di non

trascurabile valore artistico riportate alla luce

da sotto la patina dei muri, in S. Agostino.

Questa chiesa caratteristica, che spicca sem­

plice e austera in fondo ad una piazzetta me­

dievale del centro, accanto ad un campanile

gotico che si leva snello ed elegante sulla

cittadina, fu edificata dal 1406 al 1437, col con­

corso del senato e del popolo di Carmagnola.

In origine la facciata, a capannone, era sem­

plice e armoniosa e un portale a ogiva, come

le finestre dell'abside, conferiva una partico­

lare eleganza all'insieme prospettico, traforato

dal classico rosone romanico.

Ma in seguito alla sopraelevazione del livello

della piazza (circa un metro) la chiesa veniva

a perdere l'armonia delle sue proporzioni, par­

ticolarmente nella parte anteriore che appare

a prima vista tronca nel portale e priva della

base.

Nella parte interna venivano insieme dan­

neggiati importanti affreschi e le basi delle

colonne erano del tutto seppellite. Tuttavia

I insieme architettonico, le pitture, gli altari

intarsiati di marmo, gli affreschi antichi che

affiorano a brani sui muri, distolgono dalla

costatazione di tale difetto. Particolare inte-

r *se destano, sovratutto, le rappresentazioni

primitive di alcuni santi, raffigurati qua e là

Inngo le pareti della chiesa, in affreschi del

quattrocento creati dalla mano e dalla fan­

tasia di qualche mediocre pittore piemon­

tese.

Dietro gli stalli del Coro è l'immagine di

S. Agostino che predica, con la mano sinistra

sull'appoggiatoio e la destra levata in alto,

in segno mistico. Non è priva di una certa po­

tenza espressiva, in riferimento ad altre opere