

I
ncedere in questa silenziosa cittadina, alle
prime ore del mattino, è come un andare
a ritroso nel tempo, un aggirarsi fra le mura, i
campanili, le viuzze tortuose e dai portici
bassi di un grosso borgo medioevale. Case
sgretolate, uniformi, che ostentano una serena
aria vetusta, sono ammassate sulla via come
una piccola folla in attesa di un corteo, in
un'atmosfera sapida di fumo acre e di grati
odori agresti. Persino qualche macchina che
passa nella sua indifferenza metallica, lungo la
via Nazionale, sembra un anacronismo, in
forte contrasto con l'austerità predominante nel
luogo. Questo perchè Carmagnola di oggi serba
ancora l'aspetto caratteristico di quella che fu
ieri, in ogni suo angolo più remoto. Solo un
brano di architettura moderna spezza la tra
dizionale rigidità delle costruzioni cittadine,
arrecando una nota gaia e primaverile che ri
chiama alla realtà del presente. È l'edifìcio
scolastico che sorge lungo il Parco della Ri
membranza, a fianco del Municipio.
M
Le origini di questa antica
città piemontese van ricercate
nel tempo romano, risalendo
la corrente dei secoli fino al-
Liguri occupa
vano quasi tutta l'Italia set
tentrionale.
Forse i primi abitatori del
l'odierno territorio di Carma
gnola facevan parte della tribù
dei Yagienni stanziata lungo
la riva destra del Po. costi
tuendo nella loro vita primi
tiva e dedita ad attività agri
cole. un villaggio che poi
soggiacque alla conquista dei
Romani.
Tutta una serie di docu
menti archeologici sta a testi
moniare la civiltà anteriore
del piccolo centro, sotto l'im
pero dei Cesari. Anzi si vuole
che l'etimologia del nome
»Carmagnola
vada ricolle
gata a un episodio particolare
della storia romana.
Il
patrizio
Manlio, allora governatore
delle provincie subalpine (cir
ca 280) avendo condotto in
isposa Cara, nipote deH'impe-
ratore Caro, le dedicò alcune
città, come Carignano. Carisio,
fra cui il nostro »pagus » che
aveva già assunto le propor
zioni di una fiorente cittadina.
Così daU'unione dei due nomi
«Cara-Manlio evidentemente
ebbe origine l'odierno appella
tivo. passando attraverso le denominazioni
arcaiche di «Caramania • e • Caramaniola ».
* * *
Le vicende che si susseguirono alla deca
denza dell'Impero e durante il periodo delle
dominazioni barbariche non sono per Carma
gnola diverse da quelle di altre cittadine del
Piemonte. Dalla signoria dei Conti d'Auriate,
Carmagnola passò al dominio feudale dei Mar
chesi d'Ivrea, dietro cessione di Corrado di
Germania, nel 1026. e, conseguentemente, a
tutta una successione derivata da questi an
tichi signori del Piemonte.
Quali furono le sue condizioni, durante
questo lungo periodo che va fino al 1142, è
facile dedurle dall'organizzazione economica
del rigido sistema feudale, greve come un
incubo nella notte politica della nostra Italia
medievale. I marchesi di Saluzzo ne continua*
rono il dominio dei precedenti signori, fino