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K stato quel ferro a dar loro la potenza

a far di loro un popolo guerriero. Se ne erano

serviti dapprima per fabbricare aratri ed altri

strumenti atti a facilitare i lavori agricoli, poi

per farsene ascie. coltelli, pugnali, lance

scudi. Chi ha osato tentare un'incursione per

cacciarli da quella conca, vera oasi di paradiso

non ne è uscito vivo. Tutti sono agricoltori

ma tutti sono guerrieri.

Comincia la giornata di lavoro. Alcuni >i

avviano verso i campi posti sulle pendici de

monte portando a spalla le vanghe o i tridenti

spingendo l'acino o il cavallo che trainano i]

carro. Altri radunano i cani per recarsi alla

caccia; altri ancora se ne vanno alla pesca

Le imbarcazioni primordiali scivolano silen

ziose fra i canneti. L'invenzione della pagaia è

stata un dono di Dio: essa ha dato a questa

gente il dominio di quel grande specchio <

acqua; la possibilità di spostarsi rapidamente

dall'una all'altra riva.

La caccia non è una cosa semplice: è in

giuoco oltreché la forza, la destrezza e l'astuzia

Ma l'uomo è ormai rotto a queste battaglie per

le quali il ferro gli ha fornito le armi, e gli ha

ferrato lo spirito. Sa come sorprendere ed ab­

battere una belva nei pressi della sua tana

sa lanciare al momento preciso il dardo eh

arresterà nella sua corsa il daino o il capriolo

conosce le lunghe ore di attesa fra i cannet

per aspettare il cervo che labiata la boscaglia

scende ad abbeverarsi.

Di uccelli ve ne è un profluvio: tutti quelli

acquatici a cui si aggiungono gli altri d<

monte. Ai ragazzi è lasciato di cogliere i nidi

di acchiappare i conigli selvatici, di arrampi

carsi sugli alberi per impadronirsi degli scoiai

toli. Nella grande maggioranza promettono d

diventare fieri cacciatori. 1 padri ne sono or

gogliosi e glielo dimostrano a scapaccioni.

Il

sole che adorano, regola la loro vita

Quando è a perpendicolo tutti se ne ritornano

a 1 rotte dal monte e dal lago verso le case, eh

giudiziosamente hanno costruito sulle pala

fitte per difendere se stessi e i loro averi dall

fiere che la notte si aggirano nei villaggi

Ritirate le scale a piuoli che servono a da

loro accesso, le famiglie possono dormire tran

quille. Ogni spiacevole sorpresa che possa tur

bare i loro sonni è evitata.

La vita scorre serena per queste popo

(azioni che si sono stabilite in Val Canio

nica. I vecchi ricordano di aver sentito nar

rare dai loro nonni, e questi alla lor volta

dai loro, di quando i primi della loro razza

dopo lunghe e avventurose emigrazioni, pre

soro possesso di questa plaga benedetta, co

naturalmente difesa dalla cerchia dei monti

Di dove venivano? Essi non sanno nè si curano

di saperlo. La loro civiltà si è sviluppata qui

in questo ambiente a loro favorevole dove c’è

tir

•quanto possa occor­

re! • alla vita. I loro villag­

gi

ippresentano (pianto

di .iù moderno si potesse

idi in*

nel primo periodo

deli'età

del ferro. I boschi

a \• vano offerto e conti­

mi vano ad offrire il ma-

tonalo occorrente alle loro

abitazioni. Architetti lo

orari tutti, cliè tutti ave­

vano

il

>eiiso

dell'arte.

ascia è lo strumento

ohe

serve ad abbattere gli

albori, a farne travi ed

i"i e (piindi a costruire

fortilizi per difesa e per

vedetta, per la conserva­

zione dei prodotti agri­

coli. por ripararvi il be­

liamo. per l'abitazione,

(di

edifici

non sono uni­

formi. ve ni* sono di ro­

tondi. di quadrati, rettan­

golari. poligonali, a tetto

piovente od a cupola,

tutti

montati su pilastri,

tutti provvisti di scale a

pinoli. Alcuni hanno mag­

gior armonia di linea, e

ono

arricchiti di elementi

iocorativi. per lo più sul

tetto:

così è la casa del

•apo o quella dello stre­

gone. 1 villaggi si esten-

lono sempre più perchè

a popolazione è in con­

tinuo aumento e perciò

»<corrono sempre nuove

l’ase.

lutti ritornano dalle

-i .gole occupazioni: le

d'.nne hanno avuto non

p co da faro a preparare

i! <ibo: carne, pesce, pro-

d tti della terra. (Questa

• lente cui l'appetito non

I difetto. A queste don-

fi' i figli non danno sover-

1 ’ie preoccupazioni, essi

••’iiiinciano a pensare a

' 'tos>i assai per tempo.

1 lesti ragazzi ohe vivono

>; dl'anni a van ti Cristo

lutino dei desideri che

' " il sono di**iniili a quelli

dei ragazzi di tu tti i tem ­

pi. Essi anticipano con

atipia il giorno in cui an ­

ziché assistere come fanno

ora alle cortesi tenzoni dei