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LA MOSTRA DEL GOTICO

E DEL RINASCIMENTO IN PIEMONTE

\ Palazzo dariguano. d ir già «»>|»itò nd 1M37 le-

«|iiMzii»ne regionale tl*-l Sri »• Settecento. si tirile

(|iic-famm. proimissa dalia <lillà «li Torino, la ras-

«rfina tiri dolici» r tiri l{i na-ri tur tilt» l’iemonte-e.

Si traila «li un’iniziatixa dell’ex Podestà in». I go

Sarlirana. proseguita ila S. K. drsarr (riovara. La

Mn-lra r «tata organizzata -otto la direzione gene-

ralr tiri dottor \ iItorio \ ialr. direttore tiri d iv iri

Mu»i i. d ir ha aM ilo a e«»<»prrat«»ri il rontr «lotti:r

Carli» Lo\rra ili da'tiglioiie «• King. \ugiisto (lavai-

lari Murai.

I.’edilicio -i presta in limilo singolare. sia per la

«na 'triitlura sia per la sua rrntralità. a nianile-

•tapinili tiri grnrrr. Ma i|iii è pur ila rainnirnlarr

die u d ir «ne «alt' maturarono rii ebbero fulgida ron-

•aira/ionr r\rn ti «Irrisivi prr i dr.«|ini «l'Italia. Il

|tala//o. rarattrri-tii'o saggio ili puro liarocro, fu

errilo tirali ultimi dcivuni «Irl creolo deciimtset-

tiniii. p rr M ilrrr ili Km aimdr Fililirrto «li Sa-

hiiia-Cariguano. sm inilo tl«*i principi ili ipirl iiiiinr.

\e il ir i disegni ra rrliitrtlo fila rin o ( Filarini, pailrr

Itratino. nato a M inim a uri 1621. K-eguirono Ir

ilfrurazioni in trrn r

pmlratlesi p«*r di\«*rsi anni

lnt-1 Settecento r rinuoxate»i in partr a u d ir uri

■triniti ipiarlo tiri -nitlo scorso

artisti xahtrosi.

lira i t]uaIi si rirorilano Strfaim Maria Legnani.

llflt'i <i il Lcgnauino ». d ir affreMÒ varii 'oflitti. rii

Il l'regliasco «-In* idei'» "li ornati della stanza «li

letto al pian trrrruo (p a rrli rivestile «li legno »«-ol-

■•itti r dorato

>11

fondi di specchiere) a simiglianza

liti diir attigui superbi «aloni da rirr\in irn lo .

I*nr mlr la dominazione francese uri palazzo rid ir

Iftlt la prrfrttura «Irl Dipartiiiiruto di I V I!r>ti-

lu itf. fon la Rc'laurazionr. ai prinripi «li (lari-

Kiiaiiti. r>Mi riprr-r prr 'r i anni un

trai ti |

uilio

||ilniiliirr. Olii rra nato, il

2

ottobre

17

M

8

.

darh»

IM I" rto. N riraro rnn ala 'tanza «la Irtto (a pian ler-

|»**||| xerso \ia Principe \mrdro) il

14

marzo

1820

diaria Ieresa «li («tra ila , moglie «li (larlo Alberto.

alla lu rr il primogenito Vittori*» Km anudr.

■'“ i ! di Sa\oia. fnliirt» K r ili Sardegna r primo

P*“ 'I Italia.

jc«t>. uri 1K21. Ir prinir fa\illr dri imiti prr l'in-

lip i inlrnza. La *era drl

13

marzo, dal gran balcone

I* i|n**.'t«» palazzi». darlo Vlhertt». reggente il troin»

ii"»*iiza drl K r (larlo F rlic r. dinanzi alla limiti-

Bxlinr arralrata -ulla piazza (larignann largiva una

■•'litiiziuur rrdatta -ili mo«ldl«» di ip irlla di Spa-

Pia. L'edificio rr>Hi «li rs»ere dimora principesca

l»ain|o darli» \ll»erto. «'intrudo il 27 ap rilr

1831

la corona ilrllo Stato Sanlo-Pumiontese, si trasferì

alla lt«‘ggia. Per alcuni anni, nel primo prriodo drl

regno allirrtim i. «impili» il doii'iglio di Stato e I A-

zinnia (reiterale prr l ’ Fslero. \«‘l 1848 eomincia\a

la sua rpora gloriosa: il salone m itra le superiore,

in pacato

rilroM i

prr halli e concerti. d'ordine «Irl

Sovrano \rnn r adattato convenientemente con un

emicich» in Irgm» r 1*8 maggio. alla presenza del

principe Fugruio. ultimo dri dariguano. Im»<ro|e-

nentr rralr. m rnlrr il He rra 'ili campi lomhardi.

\i

' inaugurava la (laniera «lei Deputati del Regno

Sarilo-Sulialpino.

Il 18 frliliraio 1861 il primo Parlamento drl Regno

«l'Italia, prr.'rnti 113 drputali. iniziò Ir sue se­

dute in un'aula p row i'iiria di lci:no. in

nel

cortile 'il p ro trilo deH arcliitetto \medeo IV ) ron.

In della aula, che \ i"C circa ipiallro anni e venne

più aliliattula. si approvò il I I marzo 1861 il fausto

decreto: iti

itlo rin l.n ian iiclc I I assume

/**r

sé e i

sinti •successori il titolo ili R e il'It a lia » .

Kra «{nello

die ( lainilIo (laxour definiva « un grido d'entusia-

.'ino conxertilo in legge >».

Nel I2!63 ' iniziarono i laxori per l'ingrandimento

del faliliricato. Fino ad allora esso termiuaxa. a

levanti-, con uu giardino r-tr-o ipiantn l'odierna

piazza darlo Mlierto. Di là dal »iar«lino erano Ir

scm lrrir. pi»>te u d l’eilifìcio in islile neo-classicu,

tuttora e.*istente. eretto Milla fine del secolo «leci-

motlaxo e la cui facciata 'iilii «pialclie modilìcazione

ai primi d d l‘800. Nel palazzo dari»nam» lii>o»naxa

creare una stallile aula parlamentare, capace di

ospitare i rappresentanti politici «leiI‘1talia unifi­

cata. Iutenzi«»ne del Goxeruo era «li aprire la nuova

aula nel corpo versi» e-t. I u accordo tra il M ini­

stero r il domuiir 'taliili d ir. in cas«» di trasfrri-

mriito drlla rapitali*, il c«ir|i«» in costruzione sarebbe

diventato proprietà «lei Municipio. Passate le (la­

niere a Firenze, infatti, il donnine di Torino pro­

segui per pr«»pri«» conto i laxori e sorse, su progetti

del Ferri e del Bollati, la grandiosa facciata in

granito, alta 10 metri, con triplice ordine di archi­

tetture. In «l«*tt<» corpo furono «lai Municipio collo­

cati i Musei /

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»I«»<:

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«» e di Mineral«»»ia tre anni or

sono Ira'feriti altroxe.

Oliatilo al sabine ili origine destinato ad aula par­

lamentare. era stato già finiti» e decorato nella parte

muraria, eil è «|uell«». xastissinu», entro il quale

si sono teste improvvisati, con geniali sistemazioni,

gli ambienti dell'attuale M«»stra c«»ntrassegnati coi

numeri dal 28 al 35. I primi ambienti inxece. dal

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