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Il diritto viale «li dieci chilometri. rii»* «lai cuore

•Iella città metti* capo al ri«l«*ntc 'piazzo ove sorge

Li

l<c:il«* Palazzina «li Caccia. >«• in questi ultimi

anni straordinariamente al»licllit«i. Abbellire una

«•«••a nià ({«‘«‘alitata per il

m io

fax-imi! Può parere

un i|>«‘rlnile. un forzato gioco retorico. Ma e«‘C«i. ef-

f«*lli\aulente, il caso «l una strada già per se stessa

•namiifica. elle s'aggiorna. si migliora e s'arricchisce

*«*mpre più. Kra ne* senili passati, e sin «piasi al

priiu ipiu «lei nostro. un \ialtme campestre. Da tre

<i «piatirti lustri \a diventando un corso cittadino.

Eliti pulililit i. industrie private. singoli imprendi­

tori pare \atlanti a "ara per renderlo vieppiù acco­

gliente. per animarlo e accrescerne il decoro. Non

per niente, una x«dta. tpieMa era detta la Strada

leali*.

I mezzi di etimuiiieazitiiie ne liauuti moltiplieato

■nclie il traffico spicciolo, quello che caratteri/za

una contraila e vi infonde una \ita propria. Per-

frtt... orinai, la viahilità. La pavimentazione, ese­

guita nel 1927 in macadam liitumato. offre una

apparenza ili Incititi asfalto. Suolo liscio come un hi*

àrdo. Il tram ai elettrico fu mesto su liauehine rial-

**te. sicché si ha una carreggiata centrale di più

Ae dieci metri ili larghezza, allatta per il traffico

>utoinohilistico. oltre alle tlue laterali per veicoli

lenti.

Provvida. poi. l'istituzione della tranvia urbana,

•he da Porta Nuova corre fino alla Palazzina, col­

mando al centro luoghi che. in frequenti |»eriodi.

Ocliianiano molta gente: la Piscina Municipale

•Mii-solini

n%

rippiidronio. il (iiinpti d* Vx iaxioue.

Quel tram ai funziona dal 1936. K solo p«»rhi anni

axanti s*era coinpiiito

opera tlavvero grandiosa —

I aliliassaniento ilei piano del ferro, ciò clic per­

mise di demolire l'antiestetico manufatto (o

passe­

re lla

come comunemente si diceva) che, poco più

;:iù tleirOspedale Maiiriziauo, mal rimediava, so­

pra il passatiti a livello, airinterruzione del per­

co r s o .

Kiconli assai vicin i: eppure semlirano remoti. Ci

si abitua presto alle comodità! C*era il traballante

asmatico tram ai a vapore, da cui si scendeva inci­

priati ili polvere, fra un acre sentore di fumo: quel

tram ai che noi chiamavamo « caffettiera » e che

altrove si battezzò « "amba de legn » per la sua

andatura pressoché zoppicante. Ad aumentare le

delizie ili quei xiaggi ecco, spesso, i cancelli della

ferrovia chiusi per il sopraggiungere dei treni. A t­

tese interm inabili da metter a seria prova la pa­

zienza e la rassegnazione dei passeggeri. Figu ria­

moci i giorni di corse a M irafiori. quando i tram ai

erano zeppi!

B a s t a :

adesso gitanti e abitatori della zona da que­

sto

lato vengono serviti con sollecitudine. Kd altre

migliorìe sono iu programma per il finissimo av­

venire. Il piano regolatore municipale prevede di

allargare notevolmente il corso in tutto il tratto fra

la soppressa cinta daziaria e l ’imbocco del piazzale

di fronte alla Palazzina. Adesso il corso, quasi ovun­

que. ha una larghezza di metri 42,50. In un solo

breve settore davanti alI'Ospizio di Carità, essa é

di 53 metri. Nell'acceniiato intero tratto, di là dalla

scixnparsa barriera, — precisamente a partire dal­

l'imbocco di via Onorato Vigliali*!, ove confluisce

anche il corso IV Novembre — sì progetta di por­

li