Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1372 / 1981 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1372 / 1981 Next Page
Page Background

* * *

sostituiti con un'unica centrale di 4 caldaie a termosifone colle­

gati ili batteria, e l'impianto è stato dotato di più circuiti indi­

pendenti muniti di saracinesche «u di un unico collettore, cosi

da permettere la regolazione singola di ogni circuito e l ’eventuale

svuotamenlo parziale dell'acqua per le riparazioni, senza dover

interrompere il servizio generale.

La tendenza di creare appositi circuiti indipendenti per determi­

nati gruppi di locali, rende possibile lare una regolare riparti­

zione di calore a seconda delle varie esigenze scolastiche, del­

l’orario e dell’orientazione rispetto al sole ed al vento: pertanto

in diversi fabbricati sono stati creati circuiti «listinti espressa-

mente per i corridoi, le aule, le palestre, le direzioni e gli uffici.

Questa ripartizione è resa più facile con l ’adozione del sistema

di circolazione dell’acqua con pompa, il «piale permette altresì

di adottare tubazioni di piccolo diametri» in confronto a quello

del comune termosifone.

La circolazione a mezzo di elettropompa. oltre a limitare l ’im­

piego del ferro, crea ai lini della riduzione sui consumi, una si­

tuazione vantaggiosa potendosi usufruire delle basse tempera­

ture dell'acqua in caldaia ed utilizzare il calore anche con fuoco

ridottissimo.

Anche il fattore mano d'opera è stato particolarmente curato in

quanto l'azione di un accorto fuochista può portare notevole

economia ed è elemento primo che riflette sul rendimento delle

caldaie.

Molte caldaie sono state dotate di regolazioni automatiche, ed in

alcuni impianti la regolazione è stata resa più completa con l'ap ­

plicazione di termostati, valvole motorizzate, termometri in lo­

cali tipo ed aH'esterm». con comando o lettura a distanza.

La regolazione della temperatura dell'acqua nella mandata di

ogni circuito viene fatta con apparecchi autoregolatori, costituiti

da valvole con motorino inserite nella tubazione e da termostati

collocati in un ambiente da riscaldare: invece la regolazione ge­

nerale del sistema viene fatta iu funzione della temperatura

esterna a mezzo di una valvola a tre vie facente ponte fra l'an ­

data ed il ritorno e che permette la miscela d e ll’acqua di circo­

lazione a seconda degli impulsi inviati dal termostato esterno.

Anche nel campo delle ricerche e degli esperimenti è stato pro­

vato quanto poteva servire allo

sc o

|

h

».

sia con l'applicazione di

vari tipi di economizzatori e di apparecchi brevettati, sia con le

indagini sul comportamento pratico di vari carboni.

Principalmente l'antracite di La Thuile. il carbone liburnico del-

l'A rsa. il litantrace di Bacu-Abis, le ligniti toscane e anche qual­

che esemplare di torba locale sono stati provati nelle caldaie di

Uso normale.

Poiché le miniere di carbone più v icine a Torino sono quelle del

bacino di La Thuile. sono state rivolte dai tecnici del Comune

particolari cure per l'utilizzazione di detto combustibile.

Ricerche, tentativi e prove pratiche furono iniziate dal civico

Servizi»» tecnico dei L L . P P . fin dal 1930 e d allora si è disposto

per un regolare consumo di antracite «Italia»» in seguito a

varie esperienze effettuate su apparecchi di riscaldamento mu­

nicipali. e condotte d’accordo coi tecnici della miniera.

Il consumi» di antricite « Italia » è attualmente su di una media

annuale di circa 800 tonn. ed è distribuito su 8 grandi fabbricati.

L ’uso dell’antracite sopraddetta nelle normali caldaie in ghisa a

termosifone, se non è del tutto facile ed agevole, è in molti casi

possibile, specie se mescolata con carbone coke.

Scuola D uca dagli Abruxxi - Facciata

Scuola Duca dagli A b ru z ii - C ollattora di vari circuiti

Scuola Ouca dagli A b ru u i • Locali riscaldati

con im pianto elettrico ad accumulo