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sostituiti con un'unica centrale di 4 caldaie a termosifone colle
gati ili batteria, e l'impianto è stato dotato di più circuiti indi
pendenti muniti di saracinesche «u di un unico collettore, cosi
da permettere la regolazione singola di ogni circuito e l ’eventuale
svuotamenlo parziale dell'acqua per le riparazioni, senza dover
interrompere il servizio generale.
La tendenza di creare appositi circuiti indipendenti per determi
nati gruppi di locali, rende possibile lare una regolare riparti
zione di calore a seconda delle varie esigenze scolastiche, del
l’orario e dell’orientazione rispetto al sole ed al vento: pertanto
in diversi fabbricati sono stati creati circuiti «listinti espressa-
mente per i corridoi, le aule, le palestre, le direzioni e gli uffici.
Questa ripartizione è resa più facile con l ’adozione del sistema
di circolazione dell’acqua con pompa, il «piale permette altresì
di adottare tubazioni di piccolo diametri» in confronto a quello
del comune termosifone.
La circolazione a mezzo di elettropompa. oltre a limitare l ’im
piego del ferro, crea ai lini della riduzione sui consumi, una si
tuazione vantaggiosa potendosi usufruire delle basse tempera
ture dell'acqua in caldaia ed utilizzare il calore anche con fuoco
ridottissimo.
Anche il fattore mano d'opera è stato particolarmente curato in
quanto l'azione di un accorto fuochista può portare notevole
economia ed è elemento primo che riflette sul rendimento delle
caldaie.
Molte caldaie sono state dotate di regolazioni automatiche, ed in
alcuni impianti la regolazione è stata resa più completa con l'ap
plicazione di termostati, valvole motorizzate, termometri in lo
cali tipo ed aH'esterm». con comando o lettura a distanza.
La regolazione della temperatura dell'acqua nella mandata di
ogni circuito viene fatta con apparecchi autoregolatori, costituiti
da valvole con motorino inserite nella tubazione e da termostati
collocati in un ambiente da riscaldare: invece la regolazione ge
nerale del sistema viene fatta iu funzione della temperatura
esterna a mezzo di una valvola a tre vie facente ponte fra l'an
data ed il ritorno e che permette la miscela d e ll’acqua di circo
lazione a seconda degli impulsi inviati dal termostato esterno.
Anche nel campo delle ricerche e degli esperimenti è stato pro
vato quanto poteva servire allo
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sia con l'applicazione di
vari tipi di economizzatori e di apparecchi brevettati, sia con le
indagini sul comportamento pratico di vari carboni.
Principalmente l'antracite di La Thuile. il carbone liburnico del-
l'A rsa. il litantrace di Bacu-Abis, le ligniti toscane e anche qual
che esemplare di torba locale sono stati provati nelle caldaie di
Uso normale.
Poiché le miniere di carbone più v icine a Torino sono quelle del
bacino di La Thuile. sono state rivolte dai tecnici del Comune
particolari cure per l'utilizzazione di detto combustibile.
Ricerche, tentativi e prove pratiche furono iniziate dal civico
Servizi»» tecnico dei L L . P P . fin dal 1930 e d allora si è disposto
per un regolare consumo di antracite «Italia»» in seguito a
varie esperienze effettuate su apparecchi di riscaldamento mu
nicipali. e condotte d’accordo coi tecnici della miniera.
Il consumi» di antricite « Italia » è attualmente su di una media
annuale di circa 800 tonn. ed è distribuito su 8 grandi fabbricati.
L ’uso dell’antracite sopraddetta nelle normali caldaie in ghisa a
termosifone, se non è del tutto facile ed agevole, è in molti casi
possibile, specie se mescolata con carbone coke.
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