

Il monumento al Conta Verde eretto In Torino dinanzi al Palan o Civico
tare ilei Conte Verde, culminando eolia prigionia di
Giacomo d'Acaja, ma anche con la cavalleresca ge
nerosità di Amedeo, che gli restituiva parte delle
sue terre, sicché cantò di lui il Prati :
« Ki senz’ira, i torneanti
trac di sella e tira avanti »
ciò che corris|Minde alla frase mussoliniana: «Noi
tireremo diritto ».
Sorgon le lotte tra i (incili conti di San Martino ed
i Ghibellini conti di Valperga che finiscono col darsi
ad Amedeo, sicché i Savoia non ehhero più a temere
la potenza del Marchese di Monferrato. Nel maggio
1365 il Conte Verde accoglie sfarzosamente nel suo
Castello di Morat. ai confini del Vaud, l’impera
tore Carlo IV, che con un seguito di circa 2000 ca*
valieri si reca dal Papa ad Avignone e lo accompa
gna con un magnifico corteo di baroni, feudatari e
cavalieri nella sua capitale di Chambéry.
Dicono le cronache che sei cavalieri recavano le
bandiere delle quali la prima, tutta verde, era quella
di San Maurizio, a) cui nome i Savoia erano e sono
particolarmente devoti, e l'ultima quella del Conte
tutta azzurra colla simbolica croce d'argento, ve
niva quindi Amedeo V I seguito da baroni, cava
lieri, scudieri, uomini d'armi, tutti a cavallo, vestiti
e bardati di verde, recanti ciascuno una bandiera
collo stemma dei paesi costituenti il dominio.
Giunto all'altezza dell'imperatore scese d'arcione
e rese il dovuto omaggio al Monarca ricevendo in
cambio la solenne investitura della sua dignità, dei
suoi Stati e dei suoi titoli. Le bandiere, secondo i
tradizionali costumi dell'epoca, dovevano inchinarsi
davanti al Sovrano, ma il Conte Verde, allorché vide
apparire la sua. s'avanzò fieramente esclamando:
« Sire, delle altre bandiere sia fatto secondo il vo
stro beneplacito, ma questa dalla croce bianca non
fu mai piegata a terra, nè mai lo sarà, se Dio ci as
siste » e ciò disse quasi a far comprendere che i suoi
Stati dovevano ritenersi indipendenti, e così nep
pure il nostro vessillo tricolore recante quella bianca
croce non si piegò giammai, nemmeno quando 52
Nazioni strette in famigerato, ma ormai disciolto
connubio, schieravangiisi contro, contendendogli la
conquista dei suoi sacrosanti diritti, mentre echeg
giavano le parole del Duce: Nessuno si illuda di
piegarci senza aver prima duramente combattuto.
Col consenso sovrano la sabauda insegna passò alta
e trionfante quale sacro emblema di un Regno che
attraverso varie e fortunose vicende doveva pur esso
570 anni dopo ritornare un Impero con la stessa Ca
pitale di Auguro!
Carlo IV , ammirato per tanto nobile ardire, in quel
medesimo giorno concedeva al Conte Verde
il titolo
di V icario Imperiale, carica di cui seppe ben op
portunamente
valersi e ch'ebbe in perpetuo per
sé
ed eredi
con giurisdizione su principati ecclesiastici
e Sull'Università di
Ginevra.
Questo episodio storico dinota la forza d'animo e
1 energia dello spirito del Principe ch'era ben con
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