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E L A 1 * L E G I O N E D E L L A M . V . S . N . I N R O D I
( I) ** Soltanto lo Stati) Sabaudo ron lu >uu
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(O sa re M aria I)r Vecchi di V al Cismon)
Rodi. la perla dell'Egeo e la cui storia, se ricorda
l'assedio di Solimano II ai Cavalieri di S. Giovanni
di Gerusalemme, ricorda altresì la vittoriosa gior
nata di Psitos dovuta al valore del generale Atneglio.
è ora divenuta sede del Comando della 1* Legione
<Egea » della Milizia Volontaria per la Sicure/za
Nazionale.
L'11 novembre u. s., genetliaco di S. M. il Re «l'I
talia Imperatore d'Etiopia, la Legione inaugurò il
'Uo nuovo labaro ch'ebbe a gentile Madrina la con
lessa De Vecchi di Val Ci
sim ili,
consorte di S. E. il
(Governatore conte Cesare Maria De Vecchi, nobile
ligura di valorosissimo soldato, quadrimi’ irò della
Riv oluzione fascista e benemerito Presidente del
Kegio Istituto per la storia del Risorgimento Na
zionale.
La cerimonia della benedizione del labaro si svolse
in un magnifico ambiente saturo del più elevato pa
triottismo e rivestì mi significato prettamente ita
liano e particolarmente sabaudo, poiché la legione
che annovera ottimi elementi già provati nella
grande guerra, in quella per la conquista dell'im
pero ed in quella di Spagna, porta il nome di uno
dei più illustri Principi di Casa Savoia, nome che
da alcuni storici, e per molto tempo, venne a colle
garsi colle vicende di quell'isola, in cui vibrano tut
tora gloriosamente i ricordi degli eroici e pietosi
Cavalieri.
Ciò avvenne per effetti» del preteso significato dato
alle lettere E .E .R .T . che fregiano il Gran Collare
della SS. Annunziata, che è il massimo Ordine eque
stre del nostro Regno, lettere nelle quali si ritenne
intravveliere le iniziali delle parole: Fortitudo Eius
Riunìiltu Tennit.
Dissi preteso significato, poiché Amedeo V I, detto
il Conte Verde, istituì quest'Ordine nel 1362 inse
rendo nel collare le stesse lettere che si leggono in
cise sulla tomba di Tumaso II di Savoia, padre di
\medeo \ il Grande, morto nel 1259 e sepolto nella
(.attedrale di Aosta, nonché nelle monete di To
maso I di Savoia, morto nel 1233, ed in altri do
cumenti.
E a notarsi inoltre come la Croce Sabauda sia l»ensì
(1)
I)al diacono
pronunziato«Uà
pretensa
di
S.
M. il Re
Imperatore
I’ 8-9-19.18-XVl a Palano Madama
inaugurando
il X X V I Coa-
gretao del Regio latitato per la Storia del riaorgimento nazionale.
eguale a quella di Rodi per il colore, ma viceversa
non lo sia per la forma, poiché la prima ha i quattro
bracci eguali tagliali ad angolo retto, mentre nella
seconda i quattro bracci si biforcano sulle punte.
Infine, la critica storica ha assolutamente sfatato la
leggenda della partecipazione di Amedeo V alla li
berazione di Rodi dall'assedio (1310), impresa alla
quale non risulta aver partecipato alcun principe
sabaudo.
Gli storici si affannarono intorno al misterioso si
gnificato di tali lettere, ma l'ipotesi più attendibile
è sempre quella formulata dal celebre e scrupoloso
storico conte Cibrario. il quale ritiene che esse co
stituiscano la parola latina
Fe rt
, cioè
/ntrta.
sop-
jntrta,
e ciò dato il carattere religioso e politico
deU'Ordine equestre al quale Carlo III, il Buono,
fece nel 1518 inserire, tra i nodi d'amore costituenti
il pendaglio del Collare, l'immagine dell'Annunzia-
zinne dell'Arcangelo Gabriele alla Vergine, il che
diede origine alla nuova denominazione dell'Oi
stesso che prima chiainavasi solo del Collare ed i cui
Cavalieri ancor oggi si chiamano ufficialmente cugini
del Sov rano.
Nella regale Torino, proprio di fronte al palazzo
municipale ed alla statua di Eugenio di Savoia-Sois-
sons e di Ferdinando di Savoia-Genova. nonché di
Re Carlo Alberto e di Re Vittorio Emanuele II, sorge
un originalissimo monumento in bronzo, nel quale
il Conte Verde è rappresentato mentre preme col
ginocchio un saraceno già abbattuto che si difende
collo scudo e, con gesto fieramente maestoso, mena
un fendente ad altro nemico che si suppone abbia
di fronte, ma che non si vede.
Quest'opera tipica e di squisito sapore orientale,
per le armature a maglia rivestite dai combattenti,
è dell'artista bolognese Palagio Palagi e fu argo
mento di disparati giudizi ed altresì bersaglio agli
strali spiritosi lanciati dal noto epigrammista An
tonio Baretta. che scrisse:
«Chi primola costui non è ben chiaro
ma
Prence essendo e d'intelletto raro,
scommetter si può cento contro dicce
che bastonar intende chi lo fece »
e più oltre, avendo visto il monumento circondato
da una cancellata, oggi scomparsa, esclamò:
« \ ergendo posto in gabbia il monumento
d'Amedeo preparato a eterno onore,
il pubblico desìo vuol che alPautore
si accordi parità di trattamento».
All'alba del 4 gennaio 1334 gli araldi a cavallo usci
vano dal castello di Chambéry annunziando ai sud
diti fedeli di Casa Savoia che la contessa Jolanda,
figlia di Teodoro Paleologo, marchese di Monferrato,