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delle classi ieiiie
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ceti
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preesistenti al secolo uttualt* formavano
nuclei dotati di coltura, attività, preparazione
generalmente diverse da quelli attuali.
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j:i
classe
inedia che formava in gran parte anche lY/<
7
« diri
gente proveniva, generai niente, dai reti agricoli, anzi,
per meglio dire, era l'espressione immediata di questi
reti. In quanto l'industria si sviluppava da noi molto
lentamente e più lentamente rhe in altri paesi, ne
risultava come conseguenza una prevalenza di classi
nelle quali il modo di pensare, di agire, di intendere
i problemi economici e dell'esistenza era in funzione
ddl'origine delle classi stesse. Xon stupisce quindi
se, per la esigua presenza anche del capitale mobi
liare in Italia, inaurassi* un sano equilibrio fra Ir
varir forze rronomirhe nazionali, fra i vari gruppi
professionali. D'altra parte mancava in Italia una
distribuzioni* drlla rirrhezza e dei capitali tale da
rappresentar»* una forza e un fronte eonsrrvatore nei
eonfronti «Ielle altre classi tendenti ad evoluzioni e
trasformazioni più dinamirhc. La classi* media ita
liana veniva quindi a trovarsi in questa intelaia
tura sociale, destinata o a<I essere sopraffatta al
primo movimento soriale o a vedere altrimrnti ri
dotti* sempre pili le sue funzioni rronomirhe e poli
tiche. .Ma ;id un altro fenomeno non meno rilevanti*
si trovarono di fronte i nostri ceti medi; ossia all'au-
nientare ilei mirici rhe via via venivano ad ingrossare
Ir tile. Quanto più lo St;ito perfeziona le sue finalità,
e l'economia allarga le sue funzioni in mudo da tra
sformare i suoi rompiti da privati in pubblici, tanto
piii entrano a far parte di questa riasse elementi
nuovi. K non solo la rainpagna è serbatoio rinno-
vantesi. ina dalla ritta, dalla burocrazia, dall'indu
stria. dall»* più svariate attività conimcrriali e pro
fessionali si formano elementi nuovi che vengono ad
ingrossar* le tile dei medi ceti italiani. A volta a
volta affiora il tentativo di risospingere qursti nuovi
nuclei nelle zone inferiori per impedirne l'ascesa.
Ne sono sintomi assai evidenti le voci reclamanti
il numero clausus » nelle Università del Regno per
impedire ii dilagare •> della coltura fra elementi rhe
sembrano non averne diritto per ragione rensuaria
od ereditaria. Servissi* almeno la proposta ad elevare
il livello ili coltura quando non concorrono maggiori
difficoltà accademiche nel corso degli studi. Ma man
cando questa unica logica ed equitativa valvola di
sicurezza sembra dover essere evidente l'inutilità
U
degli strilli e delle proteste dei puritani della scienza
quando una più vasta m ltura media (se non più
profonda) è sintomo e conseguenza di questo atlliiire
nella vecchia classe media ili nuovi elementi e di
nuovi gruppi. 1 quali tenacemente mirano — e lo
sono costretti — a difendere le storiche posizioni,
ricercando nellr nuove possibilità offerte dallo Stato
e dalla vita economica, gli strumenti atti a difendere
gli indifesi patrimoni e le traballanti posizioni so
ciali. Il numero ognor rreseente di giovani rlir nei
più svariati rrti urbani rd agriroli si drdirano agli
studi superiori è il segno piti evidente delle nuove
r(*ndizioni rronom irhe sorte dalla guerra e maturate
nel periodo prem iente. Iti quanto, conte dire lo
Spencer, v'è una relazione fra aggregato e individuo
poiché i caratteri di un aggregato risultino dai carat
teri rhe presentano le sue parti, ne consegue che esiste
e si pcrfrzioliu tiri tempo rintrrdipriidrnzu rhe condi
ziona l'equilibrio dinamico della società, ossia fra
('(indizione economica generale — fra progresso eco
nomico inteso nel senso ili partecipazione sempre più
varia di s(•ggetti alla vita attiva economica c di
incremento di produttività a favore di sempre più
larghi strati della popolazione — e condizione mo
nde, cult tinaie, spirituale delle popolazioni stesse. Se
oggi si volesse impedire questa naturale espansione
cultunalr senza contrmporanramrntr limitare le altre
nuove recenti condizioni d ir controbilanciano questa
espansione se ne sentireblte sicuramente un danno
gravissimo per alcuni componenti del corpo sociale
c un vantaggio a tinta monopolistica
jmt
tutti coloro
i quali avvantaggiati dalla norma limitatricc, potreb-
I m t o
più faeilmrnte e con maggior comodità, giammai
|M*r merito, adiri* a quelle posizioni, a quelle profes
sioni. a quegli impieghi pubblici e privati che richie
dono un titolo universitario, anche se la funzione
non sembra degna del ■pezzo di carta accademico ».
Fenomeni» assai interessante quello dcU'ingrossarsi
dell’esercito medio dai cui ranghi usciranno non solo
Ir classi mrdir dirigenti, ma anche gli stati maggiori
deH'eserrito del lavoro e della produzione. Questa
classe diventa sempre più ampia, accoglie nel suo
seno elementi sempre nuovi e provenienti dai ceti
inferiori.
Si verifica cosi anziché una pndetarizzazione della
classe inedia, un miglioramento della riasse proletaria,
a cui contribuisce la più larga istruzione profetwionale