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zione ron una produzione annua

di o ltre 2 00 .0 0 0 piantine tra an ­

nuali. perenni e bulbose rapp re­

sentanti eirea 70 specie diverse

in oltre 2 0 0 v a rie tà ;

Vivaio della Contina

della su­

perficie di m etri quad rati 170.000

contenente attualm en te 2 10 .0 0 0

piante di cui ben 4 0 .0 0 0 circa,

tra alto fusto ed arbu sti, di svi­

luppo sufficiente per il colloca­

mento a dimora e tali da dare,

per ia loro acclimatazione e ro­

bustezza. i migliori risu lta ti in

confronto di quelle acquistate

dai v iv a isti p riva ti.

Lo sviluppo delle alb erate, la

cui abbondanza costituisce un

caratteristico ornam ento di To­

rino. può essere sin tetizzato nelle

seguenti cifre:

lunghezza dei corsi albe­

rati a tutt'oggi Km . 10 9 di cui

la maggior parte è fo rm ata da

due e q u a ttro filari, dando perciò

una lunghezza di fdari di alberi

di circa 2 4 0 Km . con un to tale

di 27.000 alberi, in prevalenza

platani, ippocastani, olm i, bago­

lari e tigli, e con formazione tra

gli alberi di siepi di

ligustrum

ovalijolium

che raggiungono già

oggi una lunghezza di o ltre 38

Km. comprendendo circa 10 0.000

piante.

* * *

Se questa semplice esposizione

dell'attività della Città di Torino

nel campo delPurbanistica rurale, è servita a

dimostrare come i grandi Comuni possano,

anzi debbano, concorrere a rendere popolare

l'amore per gli alberi e per le foreste, inco­

raggiando i rimboschimenti e la ricostru­

zione silvana, essa non sarà stata inutile e

potrà considerarsi un modesto e doveroso

omaggio alla memoria di Colui che, come

Presidente del Comitato Nazionale Forestale,

fin dal settembre 1928 nel suo discorso di

Asiago, incuorando i Camerati del piano e

del monte, li incitava (sono le indimenticabili

parole di Arnaldo Mussolini) « a creare ed ope­

rare non solo per loro ma per le generazioni

che verranno, per la Patria che vive perenne

nelle opere, nella fatica, nel pensiero dei Suoi

artefici e dei Suoi figli migliori ».

ORLANDO ORLANDINI

La suesposta relazione

è

stata presentata

al Convegno degli Ingegneri p er il potenzia­

mento deiragricoltura ai fin i autarchici tenu­

tosi a Milano dal 23 al 27 aprile 1938 p er in i

­

Porao

MmunàrMin •

Vosco

dot

Visi# Tofent

ziativa del Sindacato Jascista ingegneri della

Provincia di Milano.

Nell'importante Convegno esteso alla Lom­

bardia

.,

Tre Venezie

,

Emilia e Piemonte

,

sono

stati trattati i seguenti tem i:

1° urbanistica ru­

rale; 2° edilizia rurale; 3° acque; 4° viabilità,

trasporti, comunicazioni; 5° attrezzatura mec­

canico-industriale dell'azienda agraria; 6° pro­

dotti e sottoprodotti, indirizzi della produzione

agricola ai fini autarchici; 7° proprietà fon­

diaria, conservazione e miglioramento della

proprietà fondiaria considerati alla luce degli

interessi generali della Nazione.

Il proj. ing. Cesare Chiodi

,

relatore generale

sul

tema

,

ha premesso nella sua interessantis­

sima relazione rijerentesi alla sistemazione delle

masse rurali e degli ambienti rurali;

«

Non è

fo rse fu o ri luogo chiarire prima di tutto Vappa­

rente antitesi che esiste neWespressione

44

Urba­

nistica rurale Se nella accezione pik moderna

ed autorizzata PUrbanistica è la scienza e Forte

di disciplinare le convenienze umane

,

nulla di pik

naturale che, superata la cerchia

chiusa amia