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RASSEdXA IH POLITICA ESTERA

IlASSEdXA IH POLITICA IXTERXA

QU E S T I ON I AS I A I I C H E 0 R 60 6 L I 0 R A Z I O N A L E

Francia e Turchia «i •nini messe definitivamente!

d accordo sulla questione «li Mcssanilretta. Onesta

regione fa parie della Siria, e lo Sialo siriano è in

pratica «otto protettorato Irancete, tale essendo il

«'lenificato del trattato di amicizia franco-siriann del

9 .«elleinhre 1936. che do\rchhe «celiare la line del

mandalo lrance«e. I. allo costitutivo del mandato ri­

sale al 21 luglio 1922. I n successivo trattato franco­

turco «tahiliva che un redime amministrativo spe­

ciale sarebbe «tato istituito per la regione di Ale«-

«andrctta per la tutela «l«*lla popolazione (urea da

cui è in gran parie abitata, col ricoiniscimeiitn della

lingua turca come lingua ufficiale. I na particolare

questione di minoranze, infine. K il trattato di ami­

cizia turco-siriano del 1926 stabiliva che dello «pe­

nale refiime di \le««audretla «arehbe «tato tenuto

conto qualunque forma di governo alla Siria

fosse

>tata data.

don la ce««azione del mandato, la Turchia, facen­

dosi

forte dei patti stipulati, reclamò il distacco di

Messandretta dalla Siria, per formarne un territorio

indipendente. Mia (piale pretesa la Francia oppose

il pretesto giuridico che \le--amlretta fa parte del

territorio siriano, e la ce««az.ione del mandato non

poteva significare sci««i<uii territoriali. Siccome però

la Turchia, anche «e non è una grande potenza, è

uno Stat*» in condizioni di dar noia ai «noi vicini

con le «ile forze armate pronte ad entrare in azione,

non

si

appagò di chiacchiere e

«i

mostrò decisa ad

ottenere soddi«fazioiie con qualunque mezzo.

Fa questione fu portata al C.niisiglh» della Società

delle Nazioni, e que«lo. eoli risoluzione del 27 "«“li­

naio I937 «talliiiv a il riconoscimento dell aiitonomia

di Messandretta per ciò che «i riferisce ai prtddemi

interni. Fe prime elezioni «lei territorio dovevano

aver luogo entro il Fi aprile I93K. ed essere pre­

siedute da una commi««ioiie societaria che ehhe Fin-

carico di prepararne il regolamento «di posto. Mia

lurchia è però «emhralo che nei lavori della com-

missione la Francia abbia

messo

tro|ipo lo zampino

per favorire l'elemento «iriano. e nei conflitti tra

turchi e «iriani ««irli in occasione «Iella campagna

elettorale ha temuto la protezione e l'incoraggia-

mento dell** autorità locali a favore dei secondi e

a danno «lei primi. Ni* è nata una nuova tensione

diplomatica tra Francia e Turchia, con minacce da

parte «li que«t ultima, e

sua

denunzia del trattato

con la Siria. Ili seguito ad altre trattative è interve­

nuto un accordo che ammette la cooperazione delle

truppe turche con quelle france«i nel territorio di

Me««andretta |*er il mantenimento dell'ordine pub­

blico. ed è stato negoziato un patto di amicizia

franco-turco, che «ara firmato ad \nkara. nel pros-

siim i

settembre, in occasione della visita del mini­

stro degli

esteri

francese Romici a «piella capitale.

Naturalmente questo avvicinamento tra l'rancia e

Turchia è

visto assai

di malocchio dai «iriani. e ili

generale dagli arabi, ma la Turchia è la più forte;

gli arabi di Siria «i

po««ono

domare, quelli di altre

regioni non importano, e I amicizia turca serve per

« l'equilibrio del Mediterraneo orientale», cioè, in

parole povere, per contrastare il cammino all Italia.

Il frequente apparire della Turchia in prima linea

nelle «picslioni internazionali ha dato da meditare

sulle

intenzioni «li questa potenza, (.erlti che «i trova

in una posizione molto favorevole per fare tutto ciò

che vuole. Tolta I I .R.S.S.. non confina con grandi

Potenze ili grado di minacciarla

ma FI .R.S.>.

ha ben altro da pensare : e cogli altri vicini è

in ottimi rapporti, come lo è del resto anelo* con*

trattualmente con l'F.K.S.S.. e in termini di reci­

proco rispetto. Flie pelisi alla ricostituzione «lei vec­

chio Impero Ottomano? F é chi hi e«clude. e c è

chi Iti ammette.

Risogna dire però che •|ii:il~ia«i

sogno

imperiale ot­

tomano «i urterebbe contro I o«tilila araba, che le

mire turche «u Messandretta non hanno fatto altro

che rinfocolare.

Il mollilo arabo è più che mai inquieto. Fe agita­

zioni in Palestina non hanno tregua, lu questa re­

gione. se della ferrea mano ingle«e gli arabi pian­

goliti. gli ebrei non ridono. Fa polizia britannica è

stata

dura anche verso tentativi di azione diretta

dei sioni'li. e la giustizia britannica «pietata ver-o

un ebreo reo «li «edizione, che è stalo impiccato mal­

grado pressioni e rimostranze di correligionari da

ogni parte «lei montiti. IVr colilo «no la Potenza

mandataria persegue iiifles«ibilmente il proprio

piano di spartizione, «empre col fine ili mantenere

il «no controllo militare «u una regione che ha im­

portanza vitale per le sue comunicazioni con I India.

F in India l'Inghilterra ha «empre ila fronteggiar?

turbolenze ribelli «ulla frontiera nord-occidentale,

nella quale regione regolarmente avvengono i boni*

hardameiiti aerei. Mia ('.amerà dei Fulmini qual­

cuno

ha o««ervato che tali bombardamenti «mio

ua

motivo «li giu«tificazioiie per altri che avvengono in

Spagna e in Fina, e contro i «inali «i sogliono levarf

fiere proteste. Dal banco del governo «i è risposto

che bisogna distinguere. perchè i bombardamenti ili*

gle«i avvengano con preavvisi» ili ventiqiialtr ore.

Pare ben che nessuno ne abbia dubitato. Del resto,

chi non ci crede vada a vedere.

URNARDO GIOVENAU

Superato il primo periodi» ili squilibri ed incertezze

clic accompagnarono il più deciso orientamento di

tuli.» la vita «Iella Nazione vers«i l'autarchia, molte

posizioni si stanno ormai coiisolidauilo e nuovi equi-

libri si formano. Non solo per quanto riflette il

id io m i

ritmo produttivo e il nuovo («ino assunto ila

(ulta la vita nazionale, ma anche per quanto ri-

guarda ciò che alcuni chiamano licitagli e che sono

invece fattori fondamentali per la vittoria, perchè

non dovremo mai stancarci di ripeterlo

l'au­

tarchia è prima ili tutto un fatto d'ordine spirituale

emorale.

La riunione del Consiglio dei Ministri che ha ini­

ziato il

sesto

mese dell'aiinii ha risentito della vo­

lontà instancabile del (inverilo di difendere con tulle

le forze i frutti del lavoro italiano. Fra l'altro è

infatti stato approvato un provvedimento col «piale

etichette, involucri e tutto il materiale pubblicitario

e propagandistico inerente a prodotti fabbricati in

Italia e offerti in vendita nel territorio del Regno

e dell Impero debbono essere completati con l'in­

dicazione ili lingua italiana che »i tratta di merce

fabbricala in Italia. Miri provvedimenti atti a valo­

rizzare la capacità ilei lavoro italiano nello sfrutta-

mento di marcili stranieri completanti il primitivo

«lei reto. F tutto ciò non già allo scopo di nuocere

al buon nome di prodotti stranieri in Italia, ma per

pretendere che citi che è italiano non venga ventililo

mine merce straniera. Fn Stato ha il diritto e il do­

vere di correggere tutti gli antipatriottici e perico­

losi esterofilisini nella produzione e di difenilere i

"m-iimatori ila ogni inganno ordito ai loro danni,

rutto ciò che è italiano è sacro, tanto il sangue degli

Kroi immolatisi per la difesa delle frontiere o per

il trionfo dell'idea, quanto le compiUtc «Iella scienza

<*«Iella tecnica nostre, quanto — soprattutto

il

frutto dello sforzo diuturno, sovente umile, di «piella

iramie massa che forma il pulsante organismo della

Nazione e che è anche, in definitiva, la linfa vitale

'le^li eserciti che possiamo mobilitare in quarantol-

I tir**.

In

questo spirito altissimo, con la consapevolezza di

fue.to

luminoso mi oscuro, ma sempre glorioso.

T o is in o

ili ludi» il popolo, «i è solennemente cele­

brato a I reviso ed a Padova il ventennale della bat­

taglia del Piave. Davanti alla mae-tà del Re Impe­

ratore si sono inchinati i vessilli di cento battaglie.

riinùti ancora dopo vent'anni in (pici lin.ghi che li

'idem fiammeggiare alla lesta dei mille e mille «ol­

eati d Italia lanciati ad accogliere il bacio della Vit­

eria.

*»ii lo

stesso

spirilo il popolo italiano ha salutato

derisione del Consiglio dei Ministri con la quale

è stata autorizzata la spesa di cinque miliuni (piale

ctintribulo dello Stalo alla r«»struzioiie dei iiunv i edi­

fici della Regia l diversità di Trieste ili seguito al-

I istituzione in essa delle facoltà di giurisprudenza

e di scienze politiche. Significa, questo fatto, la pos­

sibilità certa di affermazione del pensiero giuridico

e politico italiano sii questa frontiera della Patria

che ben meritava di essere chiamata a partecipare

intimamente alla grande evoluzione storica della

cultura italiana ili «picsln settore dove più durevol­

mente è destinala a radicarsi imperitura nei secoli

la marcia d«*lla Rivoluzione (('Ottobre.

(.osi. mentre dall estero giuugunn minacciosi boati

di guerra e I odio antifascista si acuisce sempre | '

I Italia tempra sull incudine della realtà storica .e

proprie forze spirituali e materiali. Nelle terre del

Regno e dell \frica oltre dodici milùuii di uomini

possono essere mobilitati per difendere e marciare

ollr«* le frontiere. Fe numerose adunate ili associa-

zioni «I arma e di ex-combattenti testimoniano dello

spiriti» guerriero sempre vivo nei giovani come nei

veterani. Spirilo corroborato da una preparazione

fisica meravigliosa, come dimostrano le stupende

adunate «Iella (».I.F. e delle forze «bipolavoristiche.

e vivificato dall intima coesione di tutto il popolo.

Popolo sano e laborioso che chiede virilmeiite di non

essere di«tol|o dalle «ne opere di costruzione.

K non solo lo spirito romano, ma anche la pratica

delle virtù romane che ritornano nella storia ili oggi.

F tutta la tradizione migliore che ha uiiilo regimi

saggi al piqnihi lavoratore e guerriero che riecheg­

gia nel trionfo della nuova Italia Imperiale. S. M. il

Re Imperatore ha voluto visitare la terra del Duce,

ha sostato nella casa ove vissero le generazioni con­

tadine dei Miis«(»liui e si è degnato di intrattenersi

a colloquio col Capo del Governo nella sua casa,

ospitale e luminosa come tutte le case della gente

che i»nestamente e sodo lavora. Il Duce, più tardi,

ha solennizzato l'inizio dell'estate — di quella sta­

gione elle reca agli uomini la gioia o la tristezza

delle messi opime o magre — scendendo in mezzi»

alla gente della sua terra. E dopo la grave minaccia

«Iella siccità e dei raccolti miseri, è parso idealmente

che la presenza di questo \nimatore di popoli avesse

saputo misteriosamente animare anche la generosa

produttiv ità dei campi. Dopo le notizie incerte e le

apprensioni ecco giungere da tutte le regioni d'Ita­

lia notizie confortevoli sull'imminente raccolto del

grano, tali da fare facilmente prevedere, nonostante

i danni patiti |>er le avversità atmosferiche,

un totale

aggirantesi

sui TOmilùmi di

quintali.

Il raccolto «ara

inferiore a quello del

1937, ma superiore

a quello

del

1936. il

che

dimostra

come

ottimi siano

i

r im i­

l i