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NOTA DI ATTUALITÀ

-------------------------------------- di G U I D O G U I D I

I fumatori al cine

Non so se dalle statistiche risulti chc in Italia sono

più le persone che fumano che quelle che non fumano;

non so neppure quale sia la percentuale delle persone

chc per l’età, o per indisposizione, o per sensibilità,

temporaneamente o permanentemente, patiscano il

fumo degli altri (vi sono molti che non soffrono il

fumo della propria sigaretta, ma patiscono di stare in

un ambiente dove altri fumano); so però, come tutti

sanno, che a gettare uno sguardo tutto all'intorno in

una sala cinematografica affollata, nei brevi istanti in

cui si fa la luce, vicn fatto di pensare che è davvero

poco igienico e poco salutare il sostare a respirare a

lungo in una atmosfera così torbida, così fumosa, così

densa di quella azzurrognola nube stagnante che quasi

impedisce la netta visibilità da un capo all’altro.

Fare persino impossibile che, spente le luci, tale

nube non ostacoli la visibilità dello schermo. In realtà

non la ostacola affatto.

Ora non è il caso di spezzare una lancia a favore

della maggioranza, qualora la maggioranza fosse co-

stituita dai non fumatori, nè di sostenere i diritti della

minoranza se quesn fossero in minor numero. Mi pare

chc sarebbe opportuno, per tutti, di pensare alla salute.

Di limitare il dintto dei fumatori non è il caso.

L’abitudine di fumare si è talmente estesa chc il ta­

bacco è entrato a far parte delle materie prime indi­

spensabili all’ umanità, come il grano, il ferro, il pe­

trolio, il cotone ecc. I monopoli statali o le tasse hanno

fatto sì che il fumatore appaia quasi come un beneme­

rito contribuente e che sia persino un fargli torto

l’impedire di fumare in tram o in quegli altri pochi

luoghi in cui è ancora vietato. Tutti fumano, o meglio

dovunque si fuma. Fumano gli impiegati agli spor­

telli, fumano gli addetti ai distributori di benzina

mentre fanno il pieno, fumano gli inservienti nelle

autorimesse, fumano tante e tante persone quando non

dovrebbero fumare per cento ragioni evidentissime,

non è quindi ammissibile pensare di poter tornare

indietro ed avere nei cinema il vecchio cartello:

VIETATO FUMARE.

C ’è qualcuno, particolarmente sofferente del fumo,

che si chiede come mai non ci sia qualche sala cine­

matografica in cui il fumare sia espressamente vietato,

per dar modo di godere di questo primario diverti­

mento anche a chi non può stare in sale fumose. Ma

poiché al cinematografo si va più chc altro per lo

spettacolo, e si sceglie lo spettacolo gradito c non il

cinema comodo o simpatico, ne deriva subito una

serie di inconvenienti che è facile immaginare.

Anche questa soluzione quindi non è possibile;

d’altro cantQ però non hanno tutti i torti coloro chc

dicono che non è giusto che si verifichi l’inconveniente

per cui il fumatore deve rendere penosa l’esistenza al

non fumatore. Effettivamente a pensarci, chi ragiona

così non ha tutti i torti.

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