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EFFEMERIDI PIEMONTESI

PER IL MESE DI APRILE

di D A V I D E G I O V A N N I C R A V E R O

i.

- Nel calendario dellanticlntà pagana il mese

di aprile era consacrato a Venere, la bellissima dea

deH’ainorc, nata dalle spume del mare in un radioso

mattino di primavera. In questo mese in cui si dischiu­

dono i fiori e le gemme, (aprile deriverebbe il suo

nome appunto da aprire), quale altra dea avrebbe

meglio saputo esaudire le preci degli invocanti ?

Il

calendario cristiano celebra il i° aprile San Calo­

gero d'Asti, vittima anch'egli del feroce Saprizio che

10 condannò al martino nell’anno 120. Il i° aprile

1S76 i Torinesi piansero la morte del famoso inge­

gnere Granoni che legò il proprio nome al traforo

del Frejus.

Tuttavia, nonostante queste tunebri rimembranze

11 1" di aprile rumile pur sempre (e speriamo lo rimanga

a lungo), il giorno che per antica tradizione 1 burloni

ed 1 buontemponi riservano al loro estro geniale ed

alle loro umoristiche imprese. E questo « ’ l dì del

pess » insemina: un pesce alquanto irriverente che

guizzò perfino nelle regge. Vittorio Emanuele I,

R e di Sardegna, si trovò ad esempio una volta 1

propri appartamenti invasi da tutti i preti e frati di

Torino venuti per confessarli)... E, col lodevole fine

di aguzzare la vista al solerte Prefetto di polizia, che

si proponeva di indagare a fondo still’accadiuo, occhia­

lai e venditori di lenti convennero in massa presso

di lui...

Siamo ormai entrati nella Settimana Santa, la

settimana durante cui, per indiscusso ed antico privi­

legio «comandò le tonine ». Si noti bene che ciò

in Piemonte accadeva sino da quando il « femmini­

smo » non era apparso sulla taccia della terra neppure

come parola! Quasi celeste sanzione del diritto del

gentil sesso all'imperio, frequenti c copiose sono 111

questa settimana le piovate, delle quali ci possiamo

consolare col pensiero che non arrecano danni perchè :

« Avnl a n’a tranta, ma s’ a piòveissa trantun a farìa

mal a gnun ». Ad ogni modo anche se le piogge

fanno luogo al bel tempo andiamo cauti nel riporre

gli abiti invernali: «A vn l giunca ’n til ». Ricordia­

molo bene!

Il giorno di Giovedì Santo. « ’ l dì d’ij perdòn •

« le cu>che a van a Róma! ». Perciò il giorno successivo

i sacerdoti diranno « messa suita •>, al lugubre gracidìo

delle cantarane in attesa che le campane tacciano al

sabato ritorno dalla città eterna. In parecchi villaggi

alpini la sera del Venerdì Santo ha luogo la « prò-

cessiòn d’ij misteri », alla quale, con tutta probabilità,

possiamo ricollegare l’origine delle « Passioni », sacre

rappresentazioni (le più antiche turono composte

nel saluzzcse sullo scorcio del

’ .

ìo o

)

assai caratteristiche,

scritte in un linguaggio rozzo ma efficace. Al mattino

del Sabato Santo, mentre il canto festoso delle cam­

pane saluta la Resurrezione del Redentore, tutte li-

acque sono benedette per divino incantesimo, ad

esse il popolo accorre a tergersi gli occhi.

Il

giorno di Pasqua è dolce rievocare nella inti­

mità domestica qualche antica leggenda: quella per

esempio di Gian Putadò, il giudeo errante, cui è con­

cessa un’ora sola di riposo per ogni secolo e nuU’altro

che cinque soldi di peculio. E la dolcezza è infinita­

mente maggiore se della leggenda colse il fascino

sottile un poeta come Alberto Viriglio che nel « ’ L bcc

11 eros » cantò il crociere, quel minuscolo e generoso

uccello che tentò di estrarre i chiodi che straziavano

le membra sanguinanti del Cristo agonizzante sulla

Croce.

Altre due Pasque si registrano sul calendario pie­

montese: «La Pasqua d’j ostina» (Pentecoste) e la

« Pasqua d j danà » (la domenica seguente), che con­

sentono di mettersi 111 regola con la propria coscienza

se non lo si è fatto nel tempo prescritto.

Quanto a Pasquctta, giorno in cui dovunque si

sciama per le tradizionali merende, per prati e boschi

accoglienti, v ’è ben poco da dire salvo di non stupirsi

troppo di qualche eventuale frittata...

2.

- Il 2 aprile è il giorno di S. Ammonio, vescovo

di Tortona martirizzato nel 152 sotto l’impero di

Marcaurelio.

5. - Il 5 aprile 1801, Vincenzo Gioberti, letterato

e filosofo, nasce a Torino da unuli genitori.

6. - Il 6 aprile si celebra la festa della Beata Cate­

rina da Pallanza (sec. XV) chc trascorse 111 eremitaggio

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